Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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9 gennaio 2017

GIUBILEO DELLE CORALI: QUADERNI, IL GRUPPO PARROCCHIALE PIU’ NUMEROSO DELL’EVENTO

Era marzo del 2016 quando, navigando su uno dei più famosi social network, vidi la locandina pubblicitaria del Giubileo delle Corali: si teneva dal 21 al 23 ottobre 2016 a Roma.
Senza perder tempo corsi subito da don Riccardo, il quale, senza batter ciglio, accolse la mia proposta e mi disse di partire con l’organizzazione e la raccolta delle iscrizioni. Anche i coristi si dimostrarono subito entusiasti. Ecco come iniziò questa esperienza!
Visto che comunque si parlava di canto liturgico, abbiamo ritenuto opportuno proporre questa 3 giorni a tutti, anche a chi non faceva parte del Coro in quanto l’animazione liturgica coinvolge tutti e non solo i coristi. Quindi, del nostro paese, siamo partiti in 48: il gruppo parrocchiale più numeroso iscritto a questo Giubileo.
L’arrivo a Roma la mattina presto ci ha permesso di vedere l’imponente Basilica di San Pietro in un contesto inusuale, senza la confusione delle ore di punta. Questa prima giornata è stata esclusivamente formativa. Siamo stati accolti da don Marco Frisina, Direttore del Coro Diocesano di Roma e autore di molti canti che vengono utilizzati nelle celebrazioni anche dalla nostra corale. Questa formazione si è divisa in quattro fasi, rappresentata ognuna da un relatore. Il primo è stato Mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina (un coro polifonico che segue tutte le celebrazioni del Papa, formato da 20 cantori adulti e 35 voci bianche) sul tema “Tradizione e riforma della musica liturgica”. Il secondo è stato Mons. Guido Marini, Maestro delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, che ci ha parlato del ruolo del Coro nelle celebrazioni liturgiche. Illuminante è stato il suo intervento finale: “sarebbe riduttivo immaginare la bellezza e la gioia come un semplice prodotto di un impegno umano. La bellezza e la gioia di cui si parla sono anzitutto un dono che viene dall’Alto. Ciò che vale per la Liturgia in genere, vale allo stesso modo anche per il canto liturgico…e in questo voi uomini e donne delle scholae cantorum siete chiamati ad essere i veri protagonisti.”. Questo ci ha fatto molto riflettere anche sul fatto che il servizio del canto liturgico non va certamente improvvisato, ma va studiato e preparato al meglio delle nostre possibilità, impegno che stiamo cercando di mantenere con tutte le nostre forze a disposizione. La terza relazione è stata tenuta da Mons. Vicenzo De Gregorio,  Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, il quale ci ha fatti riflettere sulla musica per la Liturgia e quindi sui criteri per la scelta dei canti nelle Celebrazioni. L’ultima parte è stata conclusa invece da P. Marko Ivan Rupnik, artista e teologo, sul tema “La Musica come contemplazione della bellezza di Dio”. E’ riuscito a farci capire come il canto liturgico possa veramente diventare l’arte che avvicina il fedele all’Eucarestia stessa. Il suo intervento ci ha aiutato molto anche per rafforzare la nostra convinzione che il canto deve essere sempre curato sia tecnicamente che vocalmente perché diventa importante e parte integrante della celebrazione nel momento in cui riesce a coinvolgere ciascuno di noi emotivamente, partendo dal proprio cuore.
Al sabato mattina abbiamo partecipato all’Udienza Giubilare con Papa Francesco: è stata una grande emozione vederlo a pochi metri di distanza, visto che eravamo in prima fila.
Dopo aver pranzato nei dintorni del Vaticano e aver visitato i Musei Vaticani con la Cappella Sistina, il pomeriggio siamo rientrati in Aula Paolo VI per un grande Concerto diretto da Mons. Marco Frisina nel quale hanno cantato circa 300 cantori, più 180 voci bianche, il tutto accompagnato da un’orchestra formata da circa un centinaio di elementi. Questo concerto è stato tanto emozionante quanto spiritualmente elevato. Eravamo un tutt’uno con la musica e, per i canti che sapevamo, ci siamo sentiti parte attiva ed integrante con tutti gli altri coristi. Quelle note e quella musica credo saranno difficili da dimenticare grazie anche alla cornice e al contesto nel quale le abbiamo vissute. Tra l’altro era proprio il 22 ottobre, giorno in cui la Chiesa ricorda San Giovanni Paolo II. E’ per questo che Mons. Marco Frisina ha invitato sul palcoscenico anche il Cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario privato di Papa Giovanni Paolo II. La sua voce che, chiudendo gli occhi, assomigliava tantissimo a quella di Papa Wojtyla ci è rimasta impressa nei cuori così come i numerosi elogi che ha rivolto a Mons. Frisina, anch’egli molto vicino al Papa.
La giornata di domenica è trascorsa altrettanto intensamente tra il pellegrinaggio verso la Porta Santa, la S. Messa in San Pietro e l’Angelus. Per il pranzo abbiamo vissuto un vivace momento conviviale durante il quale abbiamo mangiato qualche buon piatto della cucina tradizionale romana. Siamo quindi ripartiti alla volta di casa, stanchi, qualcuno ammalato, ma arricchiti di un’esperienza che rimarrà impressa per sempre nel cuore di ogni partecipante.
Questa vuole essere anche un’occasione per ringraziare, a nome mio e della nostra Parrocchia, ogni persona che ha accettato di partecipare a questa sfida, che si è messa in gioco senza tanti se e ma. Inoltre, alla luce dell’importanza del nostro servizio nelle Liturgie e di quella bellezza che sempre dobbiamo mantenere alta e curare sempre di più, ci sentiamo anche in dovere di invitare qualsiasi persona che abbia voglia di mettersi in gioco a cantare nel nostro Coro Parrocchiale. Non è richiesto nessun requisito particolare se non un minimo di intonazione e tanta voglia di mettersi a disposizione della nostra Comunità e soprattutto delle nostre liturgie.
                                                                                             
Federico Cordioli

La prima foto scattata al nostro Coro, appena arrivati in S. Pietro direttamente da…Quaderni!

Il nostro gruppo, quasi al completo

L’alba a S. Pietro: un’immagine solo per…mattinieri come noi!

I pochissimi metri che ci distanziavano da Papa Francesco all’Udienza Giubilare

Un’immagine del Concerto in Aula Paolo VI

E ora alcuni commenti dei partecipanti:

Quando sono entrata nella sala Nervi, il concerto stava per iniziare, ho provato quasi un senso di smarrimento nel vedere tutto il palcoscenico pieno di cantori con l’orchestra, un’immensità di persone sedute. A inizio concerto ero come in una bolla tanto mi sentivo coinvolta e mi sentivo felice, piena di gioia. Quando i bambini hanno cantato Paradiso ho avuto proprio la sensazione di essere in Paradiso.                                                                                         
Vanda


“Il canto deve essere servizio alla lode di Dio, alla Chiesa e alla nostra comunità senza vanità e superbia, sapendo che deve essere un dovere d’Amore verso Dio e i Fratelli, ringraziandolo sempre del dono che abbiamo ricevuto gratis, senza vantarsi mai! Siate appassionati di Cristo e della Chiesa e anche dell’Assemblea che dobbiamo condurre all’incontro con il Signore” (Rupnik). Allora accorrete gente, accorrete! Ricordiamoci che servire col cuore è bellissimo. Come ha detto Mons. Marini in sala Nervi: “E’ l’anticipo della Liturgia Celeste!”. E’ stata un’esperienza unica.                  
Ester


Non è stata una gita ma un pieno di emozioni che ci ha riempito il cuore di gioia nel vedere un mare di persone piangere davanti a un concerto di 600 artisti. Alzarci alle 5 per fare la fila e vedere il Papa da vicino è una cosa irripetibile perché quello sguardo, che fissa gli occhi di ciascuno, ti prende il cuore.
                                                                                                          Lina


Tra le tantissime cose interessanti e stimolanti che sono state dette al convegno, una frase in particolare mi è rimasta impressa, forse perché mi coinvolge direttamente come Ministro straordinario della Comunione, detta da Padre Rupnik, parlando delle celebrazioni eucaristiche, frase che non avevo mai sentito o interiorizzato: “Ogni volta che facciamo la Comunione non è Gesù che scende verso di noi, ma siamo noi che ci eleviamo verso di Lui per incontrarlo alla sua tavola. Beati gli invitati alla mensa del Signore”. Sicuramente questo concetto lo ricorderò ogni volta che distribuirò la Comunione.
                                                                                                          Mariapina



…un percorso meraviglioso e illuminato da una persona che sa mescolare il dolce con l’amaro…e che ci insegna la cosa più importante…AMARE…grazie!
                                                                                                          Vittoria, Pietro, Elisa


A volte la vita ci regala occasioni meravigliose! Il Giubileo delle Corali è stata in assoluto una di queste! Ogni momento di questi tre giorni mi ha riempita di gioia e serenità e soprattutto di un immenso desiderio di trasmettere questi sentimenti a quanti mi sono vicini! Ringrazio il Signore perché mi ha dato l’opportunità di vivere questo indimenticabile evento!
                                                                                                          Betty


Porto ancora negli occhi, ma specialmente nel cuore, quello che abbiamo vissuto a Roma per il Giubileo delle Corali. E’ stato un crescendo di emozioni spirituali ed umane che continueranno ad accompagnarmi. Nel subbuglio di pensieri e ricordi che ancora provo, uno sovrasta! Sono le parole di Mons. Fisichella alla celebrazione conclusiva della domenica. In particolare il passo dove richiama S. Agostino il quale diceva che “il canto liturgico gli strappava il pianto” perché il canto della Liturgia tocca la fragilità umana, fa intuire il mistero divino, conferma la fede e ti aiuta a rafforzare la speranza!
                                                                                                          Doriana

8° POST-IT
Papa Francesco: “Il dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni, crea ponti di comunicazione e non consente che alcuno si isoli, rinchiudendosi nel proprio piccolo mondo. Non dimenticatevi: dialogare e ascoltare quello che mi dice l’altro e dire con mitezza quello che penso io. Se le cose vanno così, la famiglia, il quartiere, il posto di lavoro saranno migliori.”.
                                                                                                          Giovanni

9° POST-IT
“Questo è il tempo di avere coraggio”. Un invito del Papa a mettersi in gioco nelle più svariate situazioni della vita, rivolto a tutti i cristiani, ma a noi presenti in piazza S. Pietro in particolare. Questo è ciò che porterò nel cuore di questa esperienza e che desidero condividere con la comunità, nella speranza che questa frase possa guidare anche le nostre scelte nella giusta direzione.
                                                                                                          Sofia


Il Giubileo delle Corali è stata un’esperienza meravigliosa che ci ha permesso di vivere momenti emozionanti, indescrivibili ed indimenticabili. Questa fantastica avventura che abbiamo vissuto intensamente, permeata di misticità e canto, ci ha permesso di ricaricare e rigenerare spirito e corpo. Lo spirito per i momenti vissuti e le emozioni provate nella tre giorni romana, a cominciare dal convegno con i 4 relatori tenutosi venerdì; l’udienza con il S. Padre Francesco il sabato, che si è concluso con un magnifico ed indimenticabile concerto, coinvolgente ed entusiasmante; il pellegrinaggio di tutte le corali attraversando la Porta Santa per entrare nella basilica di S. Pietro per assistere alla S. Messa a loro dedicata, ed infine il saluto del Papa Francesco all’Angelus. Nonostante la stanchezza dovuta alle lunghe camminate e alle interminabili attese per le code formate dai fedeli per arrivare al soglio di Pietro, le grandi emozioni provate e i momenti forti vissuti ci hanno arricchito interiormente e rimarranno indelebili nelle nostre menti e nei nostri cuori.
                                                                                                          Angelo


Mi ha colpito molto il rispettoso silenzio di tante persone. Grandi e piccoli in coda per vedere il Papa, una pace dell’anima visibile negli occhi di tutti, il suo sorriso che dice più di tante parole. Lui era lì per noi in tutta la sua semplicità. Ho conosciuto persone del mio paese che non conosco se non per un “ciao” o un “buongiorno”. Grazie ancora…tanto ci sarebbe da dire…io personalmente mi sento diversa, grazie a questi giorni.
                                                                                                          Nicoletta

                                                                                  

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