Era marzo del 2016
quando, navigando su uno dei più famosi social network, vidi la locandina pubblicitaria
del Giubileo delle Corali: si teneva dal 21 al 23 ottobre 2016 a Roma.
Senza perder tempo
corsi subito da don Riccardo, il quale, senza batter ciglio, accolse la mia
proposta e mi disse di partire con l’organizzazione e la raccolta delle iscrizioni.
Anche i coristi si dimostrarono subito entusiasti. Ecco come iniziò questa
esperienza!
Visto che comunque si
parlava di canto liturgico, abbiamo ritenuto opportuno proporre questa 3 giorni
a tutti, anche a chi non faceva parte del Coro in quanto l’animazione liturgica
coinvolge tutti e non solo i coristi. Quindi, del nostro paese, siamo partiti
in 48: il gruppo parrocchiale più numeroso iscritto a questo Giubileo.
L’arrivo a Roma la
mattina presto ci ha permesso di vedere l’imponente Basilica di San Pietro in
un contesto inusuale, senza la confusione delle ore di punta. Questa prima
giornata è stata esclusivamente formativa. Siamo stati accolti da don Marco
Frisina, Direttore del Coro Diocesano di Roma e autore di molti canti che vengono
utilizzati nelle celebrazioni anche dalla nostra corale. Questa formazione si è
divisa in quattro fasi, rappresentata ognuna da un relatore. Il primo è stato
Mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia
Sistina (un coro polifonico che segue tutte le celebrazioni del Papa, formato
da 20 cantori adulti e 35 voci bianche) sul tema “Tradizione e riforma della
musica liturgica”. Il secondo è stato Mons. Guido Marini, Maestro delle
celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, che ci ha parlato del ruolo del
Coro nelle celebrazioni liturgiche. Illuminante è stato il suo intervento
finale: “sarebbe riduttivo immaginare la bellezza e la gioia come un semplice
prodotto di un impegno umano. La bellezza e la gioia di cui si parla sono
anzitutto un dono che viene dall’Alto. Ciò che vale per la Liturgia in genere,
vale allo stesso modo anche per il canto liturgico…e in questo voi uomini e
donne delle scholae cantorum siete
chiamati ad essere i veri protagonisti.”. Questo ci ha fatto molto riflettere
anche sul fatto che il servizio del canto liturgico non va certamente
improvvisato, ma va studiato e preparato al meglio delle nostre possibilità,
impegno che stiamo cercando di mantenere con tutte le nostre forze a disposizione.
La terza relazione è stata tenuta da Mons. Vicenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica
Sacra, il quale ci ha fatti riflettere sulla musica per la Liturgia e quindi
sui criteri per la scelta dei canti nelle Celebrazioni. L’ultima parte è stata
conclusa invece da P. Marko Ivan Rupnik, artista e teologo, sul tema “La Musica
come contemplazione della bellezza di Dio”. E’ riuscito a farci capire come il
canto liturgico possa veramente diventare l’arte che avvicina il fedele all’Eucarestia
stessa. Il suo intervento ci ha aiutato molto anche per rafforzare la nostra
convinzione che il canto deve essere sempre curato sia tecnicamente che
vocalmente perché diventa importante e parte integrante della celebrazione nel
momento in cui riesce a coinvolgere ciascuno di noi emotivamente, partendo dal
proprio cuore.
Al sabato mattina
abbiamo partecipato all’Udienza Giubilare con Papa Francesco: è stata una
grande emozione vederlo a pochi metri di distanza, visto che eravamo in prima
fila.
Dopo aver pranzato
nei dintorni del Vaticano e aver visitato i Musei Vaticani con la Cappella
Sistina, il pomeriggio siamo rientrati in Aula Paolo VI per un grande Concerto
diretto da Mons. Marco Frisina nel quale hanno cantato circa 300 cantori, più
180 voci bianche, il tutto accompagnato da un’orchestra formata da circa un
centinaio di elementi. Questo concerto è stato tanto emozionante quanto
spiritualmente elevato. Eravamo un tutt’uno con la musica e, per i canti che
sapevamo, ci siamo sentiti parte attiva ed integrante con tutti gli altri
coristi. Quelle note e quella musica credo saranno difficili da dimenticare
grazie anche alla cornice e al contesto nel quale le abbiamo vissute. Tra
l’altro era proprio il 22 ottobre, giorno in cui la Chiesa ricorda San Giovanni
Paolo II. E’ per questo che Mons. Marco Frisina ha invitato sul palcoscenico
anche il Cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario privato di Papa Giovanni Paolo
II. La sua voce che, chiudendo gli occhi, assomigliava tantissimo a quella di
Papa Wojtyla ci è rimasta impressa nei cuori così come i numerosi elogi che ha
rivolto a Mons. Frisina, anch’egli molto vicino al Papa.
La giornata di
domenica è trascorsa altrettanto intensamente tra il pellegrinaggio verso la
Porta Santa, la S. Messa in San Pietro e l’Angelus. Per il pranzo abbiamo
vissuto un vivace momento conviviale durante il quale abbiamo mangiato qualche
buon piatto della cucina tradizionale romana. Siamo quindi ripartiti alla volta
di casa, stanchi, qualcuno ammalato, ma arricchiti di un’esperienza che rimarrà
impressa per sempre nel cuore di ogni partecipante.
Questa vuole essere
anche un’occasione per ringraziare, a nome mio e della nostra Parrocchia, ogni
persona che ha accettato di partecipare a questa sfida, che si è messa in gioco
senza tanti se e ma. Inoltre, alla luce dell’importanza del nostro servizio
nelle Liturgie e di quella bellezza che sempre dobbiamo mantenere alta e curare
sempre di più, ci sentiamo anche in dovere di invitare qualsiasi persona che
abbia voglia di mettersi in gioco a cantare nel nostro Coro Parrocchiale. Non è
richiesto nessun requisito particolare se non un minimo di intonazione e tanta
voglia di mettersi a disposizione della nostra Comunità e soprattutto delle
nostre liturgie.
Federico
Cordioli
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La prima foto scattata al nostro Coro, appena
arrivati in S. Pietro direttamente da…Quaderni!
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Il
nostro gruppo, quasi al completo |
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L’alba a S. Pietro: un’immagine solo
per…mattinieri come noi!
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I
pochissimi metri che ci distanziavano da Papa Francesco all’Udienza Giubilare |
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Un’immagine del Concerto in Aula Paolo VI
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E ora alcuni commenti dei partecipanti:
Quando sono entrata
nella sala Nervi, il concerto stava per iniziare, ho provato quasi un senso di
smarrimento nel vedere tutto il palcoscenico pieno di cantori con l’orchestra,
un’immensità di persone sedute. A inizio concerto ero come in una bolla tanto
mi sentivo coinvolta e mi sentivo felice, piena di gioia. Quando i bambini
hanno cantato Paradiso ho avuto
proprio la sensazione di essere in Paradiso.
Vanda
“Il canto deve essere
servizio alla lode di Dio, alla Chiesa e alla nostra comunità senza vanità e
superbia, sapendo che deve essere un dovere d’Amore verso Dio e i Fratelli,
ringraziandolo sempre del dono che abbiamo ricevuto gratis, senza vantarsi mai!
Siate appassionati di Cristo e della Chiesa e anche dell’Assemblea che dobbiamo
condurre all’incontro con il Signore” (Rupnik). Allora accorrete gente,
accorrete! Ricordiamoci che servire col cuore è bellissimo. Come ha detto Mons.
Marini in sala Nervi: “E’ l’anticipo della Liturgia Celeste!”. E’ stata
un’esperienza unica.
Ester
Non è stata una gita
ma un pieno di emozioni che ci ha riempito il cuore di gioia nel vedere un mare
di persone piangere davanti a un concerto di 600 artisti. Alzarci alle 5 per
fare la fila e vedere il Papa da vicino è una cosa irripetibile perché quello
sguardo, che fissa gli occhi di ciascuno, ti prende il cuore.
Lina
Tra le tantissime
cose interessanti e stimolanti che sono state dette al convegno, una frase in
particolare mi è rimasta impressa, forse perché mi coinvolge direttamente come
Ministro straordinario della Comunione, detta da Padre Rupnik, parlando delle
celebrazioni eucaristiche, frase che non avevo mai sentito o interiorizzato:
“Ogni volta che facciamo la Comunione non è Gesù che scende verso di noi, ma
siamo noi che ci eleviamo verso di Lui per incontrarlo alla sua tavola. Beati
gli invitati alla mensa del Signore”. Sicuramente questo concetto lo ricorderò
ogni volta che distribuirò la Comunione.
Mariapina
…un percorso
meraviglioso e illuminato da una persona che sa mescolare il dolce con
l’amaro…e che ci insegna la cosa più importante…AMARE…grazie!
Vittoria,
Pietro, Elisa
A volte la vita ci
regala occasioni meravigliose! Il Giubileo delle Corali è stata in assoluto una
di queste! Ogni momento di questi tre giorni mi ha riempita di gioia e serenità
e soprattutto di un immenso desiderio di trasmettere questi sentimenti a quanti
mi sono vicini! Ringrazio il Signore perché mi ha dato l’opportunità di vivere
questo indimenticabile evento!
Betty
Porto ancora negli
occhi, ma specialmente nel cuore, quello che abbiamo vissuto a Roma per il
Giubileo delle Corali. E’ stato un crescendo di emozioni spirituali ed umane
che continueranno ad accompagnarmi. Nel subbuglio di pensieri e ricordi che
ancora provo, uno sovrasta! Sono le parole di Mons. Fisichella alla
celebrazione conclusiva della domenica. In particolare il passo dove richiama
S. Agostino il quale diceva che “il canto liturgico gli strappava il pianto”
perché il canto della Liturgia tocca la fragilità umana, fa intuire il mistero
divino, conferma la fede e ti aiuta a rafforzare la speranza!
Doriana
8° POST-IT
Papa Francesco: “Il
dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni, crea ponti di
comunicazione e non consente che alcuno si isoli, rinchiudendosi nel proprio
piccolo mondo. Non dimenticatevi: dialogare e ascoltare quello che mi dice
l’altro e dire con mitezza quello che penso io. Se le cose vanno così, la
famiglia, il quartiere, il posto di lavoro saranno migliori.”.
Giovanni
9° POST-IT
“Questo è il tempo di
avere coraggio”. Un invito del Papa a mettersi in gioco nelle più svariate
situazioni della vita, rivolto a tutti i cristiani, ma a noi presenti in piazza
S. Pietro in particolare. Questo è ciò che porterò nel cuore di questa
esperienza e che desidero condividere con la comunità, nella speranza che
questa frase possa guidare anche le nostre scelte nella giusta direzione.
Sofia
Il Giubileo delle
Corali è stata un’esperienza meravigliosa che ci ha permesso di vivere momenti
emozionanti, indescrivibili ed indimenticabili. Questa fantastica avventura che
abbiamo vissuto intensamente, permeata di misticità e canto, ci ha permesso di
ricaricare e rigenerare spirito e corpo. Lo spirito per i momenti vissuti e le
emozioni provate nella tre giorni romana, a cominciare dal convegno con i 4
relatori tenutosi venerdì; l’udienza con il S. Padre Francesco il sabato, che
si è concluso con un magnifico ed indimenticabile concerto, coinvolgente ed
entusiasmante; il pellegrinaggio di tutte le corali attraversando la Porta
Santa per entrare nella basilica di S. Pietro per assistere alla S. Messa a
loro dedicata, ed infine il saluto del Papa Francesco all’Angelus. Nonostante
la stanchezza dovuta alle lunghe camminate e alle interminabili attese per le
code formate dai fedeli per arrivare al soglio di Pietro, le grandi emozioni
provate e i momenti forti vissuti ci hanno arricchito interiormente e
rimarranno indelebili nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Angelo
Mi ha colpito molto
il rispettoso silenzio di tante persone. Grandi e piccoli in coda per vedere il
Papa, una pace dell’anima visibile negli occhi di tutti, il suo sorriso che
dice più di tante parole. Lui era lì per noi in tutta la sua semplicità. Ho
conosciuto persone del mio paese che non conosco se non per un “ciao” o un
“buongiorno”. Grazie ancora…tanto ci sarebbe da dire…io personalmente mi sento
diversa, grazie a questi giorni.
Nicoletta