Cari
compaesani, buenos dias!
Sono
appena rientrato dalla missione umanitaria in Paraguay dove ho lavorato come
volontario nei progetti legati alla Famiglia delle Sorelle e dei Padri
Redentoristi; condivido con voi in queste righe un po’ di attività, emozioni e
riflessioni personali.
Un po’
di geografia: il Paraguay è il paese più verde al mondo, situato nel cuore
dell’America Latina in un abbraccio tra Bolivia, Argentina e Brasile. E’ un po’
più grande dell’Italia ma ha molte meno persone, la maggioranza delle quali è
molto giovane. Alcuni luoghi sono davvero poveri e sembra di entrare in qualche
storia raccontata dai nonni sulla vita nell’immediato dopoguerra.
Ho
diviso la mia attività in due zone: prima nella cittadina di Carapegua e poi in
quella di Atyra. Se vi si annoda la lingua sul palato leggendo qualche nome strano
è tutto ok: il Guaranì, lingua ufficiale assieme allo spagnolo, è davvero
complicato e ricco di suoni a noi sconosciuti.
A
Carapeguà ho prestato il mio servizio aiutando le Suore Redentoriste, guidate
dalla simpaticissima Suor Fabiola Camacho, nella distribuzione di divise e
materiale scolastico nelle scuole disperse delle verdissime campagne della
zona. Poi, assieme ad una infermiera del posto, ho portato avanti un progetto
di screening oculare nelle scuole primarie. La giornata tipo era questa:
sveglia alle 6:00, colazione veloce e poi via col jeepone per diverse ore per
stradine e sentieri orribili fino a raggiungere le scuole. In ogni istituto
abbiamo fatto un veloce esame della vista ai bimbi per vedere se qualcuno
necessitava di occhiali o di una visita specialistica, forniti gratuitamente
alla popolazione dalle Suore Redentoriste. In due settimane di attività abbiamo
visitato circa 400 bambini e trovato casi davvero urgenti che ora stanno
ricevendo aiuti concreti.
Ad
Atyra invece ho potuto visitare il bellissimo Centro di ritiro spirituale di
Marianela, costruito da p.Attilio Cordioli: missionario redentorista di
Mozzecane che con la sua bontà, la sua capacità unica di riciclare materiali
provenienti dall’Italia e il suo amore profondo per l’arte è riuscito a creare,
con l’aiuto dei paraguaiani, un centro di incontro dal valore sociale e
artistico inestimabile. Lì mi sono occupato di quella che ormai da qualche tempo
è la mia attività: fare formazione esperienziale ai giovani in modo tale da
aiutarli ad allargare i loro confini e farli collaborare insieme nella
costruzione di una comunità più attenta. Ho avuto la fortuna di incontrare
giovani che sanno davvero sognare forte!
Questa
esperienza mi ha insegnato tanto e ha messo in luce nuovi aspetti del mio
essere che ho scoperto proprio grazie al contatto con “gli ultimi”. E’ stata
molto diversa sicuramente dalla missione in Africa a Korogocho (Kenya), ma
molti aspetti sono in comune: la necessità di creare una comunità attiva
investendo sulla formazione di personale locale più che sul veicolare aiuti che
rischiano di creare forme di dipendenza assistenzialista; la voglia dei giovani
di conoscere modi diversi di vivere per arricchire le proprie comunità;
l’importanza fondamentale del coltivare le relazioni umane riducendo ritmi
lavorativi frenetici; l’accoglienza totale che anche i più poveri hanno nei
confronti degli sconosciuti. Cara vecchia Europa….hai tanto da imparare!
Ho
fatto tutta questa attività come missionario volontario, pagando di tasca mia
tutte le spese del viaggio, con lo scopo di aiutare e imparare per condividere.
Voglio ringraziare per l’aiuto e la sensibilità che ho ricevuto in questo
progetto, oltre alla mia famiglia, anche: il gruppo Ado e Giovani di Quaderni,
che ho l’onore di accompagnare come animatore, don Riccardo e Mariella, Gloria
Scattolini e Sergio Zuanetti per i contatti e i saggi consigli, Maria Pia e
Sergio Beiato per l’accompagnamento, don Giovanni Barlottini e don Dario Vaona
per le lunghe chiacchierate su una missionarietà consapevole e vissuta nella
fede, p.Attilio e Suor Fabiola per l’accoglienza e l’amore dimostratemi, i
ragazzi del movimento missionario comboniano GIM e i “benefattori silenziosi”
che hanno riposto nelle mie mani la loro fiducia: tutto quello che ho ricevuto
è stato donato per progetti di sviluppo sociale. Un grazie va poi a tutta la
comunità di Quaderni: ciò che si impara in un piccolo paese come il nostro è
l’importanza di coltivare sane relazioni.
Ci
sono nuovi progetti e nuove richieste di missione all’orizzonte, e anche una
strada nuova che ho voglia di percorre serenamente, in totale libertà! C’è un
Amore totale e avvolgente che viene donato in modo personale ad ognuno di noi:
il mio augurio è che ne possiate sempre sentire il soffio leggero! A presto!
Un
abbraccio di cuore!
Dario
Boschetto
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