Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

16 dicembre 2014

NATALE, FESTA DELLA LUCE APPARSA NEL MONDO



 Tenendo conto l’inizio della predicazione apostolica, l’anno in cui viene celebrato ufficialmente il primo Natale a Roma è abbastanza tardivo rispetto all’annuncio del Vangelo e si colloca intorno al 325. In effetti, nei primi secoli del cristianesimo non c'erano abbondanti ricorrenze liturgiche. Negli albori della Chiesa la quasi esclusiva solennità fu la Pasqua annuale, celebrata sin da allora nella domenica successiva al primo plenilunio di primavera. In concomitanza con la Pasqua annuale, i cristiani festeggiavano la Pasqua settimanale nel giorno conosciuto dai romani come dies solis, giorno del sole, primo giorno della settimana, posteriormente rinominato dies dominucus, la nostra domenica, giorno del Signore.
Sulla scelta della Chiesa di festeggiare il 25 dicembre come giorno della Natività di Gesù c’è un forte richiamo missionario, un intento d’inculturazione del Vangelo, giacché a Roma in quel giorno si festeggiava la festa del Natale Solis Invicti, la nascita del sole invitto. Questo forte legame simbolico fra Gesù e il sole ha pure inspirato la data della festa della nascita del Precursore: San Giovanni Battista dice su Gesù: “Egli deve crescere e io diminuire”(Gv 3, 30). Perciò, il 24 giugno, solstizio estivo, quando le giornate pian piano iniziano ad accorciarsi, si ricorda all’ultimo Profeta che decresce fino a quando Gesù inizia a crescere.
Tornando al Natale, sappiamo bene che in quei giorni il sole, trovandosi nel punto più lontano dalla terra, apparentemente sconfitto dalle tenebre che in quell'epoca dell'anno avvolgono le giornate, ricomincia la sua corsa ascendente, trionfando sul buio imperante; per questo motivo è stato proclamato dai romani Sol Invictus. Prendendo spunto da questo aspetto assai importante della natura, la Chiesa attribuì a Gesù le caratteristiche del sole. Sono molti i passaggi, sia dall’Antico che dal Nuovo Testamento, che parlano di Dio come Luce: nei Salmi, ad esempio la Chiesa canta da Cristo che “esulta come prode che percorre la via; sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore” (Ps 19, 6-7). A proposito del Nuovo Testamento, la liturgia del giorno di Natale proclama nel Prologo del Vangelo di Giovanni che Gesù in quanto Vita, è Luce, “la luce splende nelle tenebre” (Gv 1, 5). Ascoltare queste parole in giornate maggiormente buie ha un significato speciale, giacché ci permettono di passare dalla realtà materiale alla spirituale e così, attirati dalle cose create possiamo risalire al Suo Autore. Questo aspetto della pedagogia divina ci permetterà, fra l’altro, chiamare dolce la Vera Luce, il Cristo; come è cosa buona il vedere coi propri occhi il sole naturale, lo sarà ancora di più attraverso la fede contemplare il “Sole di Giustizia” (Mal. 3, 29), vale a dire colui che al tempo dell’incarnazione disse: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8, 12). E di nuovo: “E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo” (Gv 3, 19).
Questo “sole che verrà a visitarci dall’alto” (Lc, 1,78) come quello naturale, senza il quale non ci sarebbe la vita, ha fatto che i ciechi vedessero, gli zoppi camminassero e i sordi udissero; ha mondato i malati di lebbra e con un semplice comando ha richiamato i morti alla vita.
            Perciò essere illuminati e innalzati grazie alla partecipazione nella Sua Vita ci ricolmerà di conforto ogni volta che le tenebre minacciano il nostro cuore; c’illuminerà rivestendoci di santità nei momenti di debolezza e infine potremmo essere pieni della gioia divina sperimentandola in tutti i nostri giorni. Infatti di ogni gioia è interamente autore il Sole di giustizia per quelli che lo cercano con cuore sincero, non lasciandoci sconfiggere dalla tristezza e disperazione che ci minacciano costantemente.
Anche nei cieli nuovi e nella terra nuova sarà Cristo la Vera Luce. Senza dimenticare che la prima parola uscita dalla bocca divina creando fu “luce”: “Sia la luce, e la luce fu” (Gn 1, 3), ed essendo questa luce un riflesso della “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9), cioè il Cristo, sarà proprio quella Luce Vera ad illuminare il mondo futuro senza bisogno del sole, suo rappresentante in questo mondo, il quale scomparirà nella “seconda creazione”. Infatti solo Egli, l’Agnello Immolato, sarà la lampada che insieme alla Gloria di Dio illuminerà la Città Futura (cfr Ap 21, 23-24). 
Infine, quella luce che brilla nelle tenebre invita all’uomo a non restare indifferente di fronte all’epifania dell’amore divino verso l’umanità manifestato in Cristo e allo stesso tempo esige una risposta. Quale sarà? AdorarLo. Come allora, come ai pastori della grotta di Betlemme, quando fu rivolto l’invito degli angeli, oggi risuona nella Chiesa lo stesso invito per invitaci a cantare: “Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama” (Lc, 2, 14).
P. Pablo Zambruno

12 novembre 2014

IN VIAGGIO! CAMPO 18-19ENNI DIOCESANO IN PUGLIA

Finalmente la scuola è finita! Inizia l’estate! So già che sarà un’estate piena tra grest, stage, vacanze e quant’altro. Sento però che ho bisogno di prendermi del tempo per me stessa, per pormi delle domande, per cercare delle risposte, per provare a capirmi un po’ di più, …
Nelle ultime quattro estati ho scoperto che posso fare tutto questo nella settimana del campo SAF proposto dalla diocesi di Verona. Perciò anche quest’anno decido di partire!
Per i ragazzi del ’96 e ’95 quest’anno non c’era in programma un classico campo SAF ma un campo in Puglia di otto giorni.
Il 27 luglio siamo patiti da Casa Serena in circa 200 persone in direzione Loreto, dove abbiamo trascorso il pomeriggio facendo alcune attività, incontrando il gruppo dell’UNITALSI di Verona, ascoltando alcune testimonianze nella basilica della città, tenuta aperta di sera solo per noi e dove abbiamo pernottato.
La mattina seguente abbiamo lasciato Loreto per arrivare finalmente in Puglia dove, per problemi di spazio, ci siamo divisi in due gruppi dei quali uno ha soggiornato in una casa nel paese di Fasano e uno in una casa ad Ostuni. Le attività per i due campi erano le stesse ma insieme non abbiamo più fatto niente, se non la gita del mercoledì quando insieme siamo andati a Santa Maria di Leuca e poi ad Alessano sulla tomba di don Tonino Bello.
La casa ad Ostuni aveva una vista fantastica: per tutta la valle si vedevano solo che ulivi e quando finivano questi iniziava il mare. Davvero mozzafiato!
Durante la settimana abbiamo avuto come tema “il viaggio” che abbiamo affrontato avendo come strumento la Bibbia. Infatti, aiutati dal racconto dell’Esodo, abbiamo provato ad immedesimarci in Mosè e abbiamo scoperto che le paure, i dubbi, le esitazioni che ha avuto lui sono molto simili a quelle che può provare ciascuno di noi. Quest'avvicinamento alla Bibbia è stato per me una vera scoperta: ho trovato messi per iscritto tanti miei pensieri, ho trovato delle risposte e ho capito che leggere quotidianamente la Bibbia aiuta molto. Basterebbe superare la pigrizia del non mettersi a leggere ed iniziare invece ad ascoltare la Parola per capire che Colui che ha creato l’orecchio non è sordo e ci parla anche attraverso le Scritture.
Ogni giornata era diversa ma generalmente il mattino si svolgevano i servizi e si faceva lavoro di gruppo, il pomeriggio si andava in spiaggia e la sera ci si divertiva tra un giro in paese, serate giochi, testimonianze, veglia sotto le stelle, serata elegante, lezione di pizzica e quant’altro.
Durante la settimana i temi toccati sono stati molti: dall’amore alla morte, dal passato al futuro, dalla mafia all’immigrazione, …
Come dicevo all’inizio io sono partita con un gran bisogno di prendermi del tempo per me. Infatti una delle attività che mi è piaciuta di più è stata il deserto: arco di tempo (purtroppo di sole due ore e mezza) durante il quale, dopo una provocazione, ad ognuno è chiesto di rispettare il silenzio e riflettere su se stesso avendo però anche la possibilità di parlare con gli educatori del campo.
Altra attività significativa per me è stata la messa in spiaggia alla fine della quale abbiamo tutti deciso che vogliamo tuffarci nel mare della vita!
Come sempre però sono le persone che incontro e con cui parlo che lasciano il segno più profondo di tutta la settimana. Confrontarsi su temi così profondi fa sì che si creino legami molto forti e che le discussioni siano molto intense ed emozionanti.
Anche quest’anno la settimana di campo è sembrata durare pochissimo ma è proprio quando si crede che sia tutto finito che tutto comincia! Finita la settimana insieme inizia la vita con tante altre persone con le quali si può mettere a frutto l’esperienza vissuta.
Adesso non vedo l’ora di partecipare ai prossimi appuntamenti diocesani ai quali spero di riuscire a portare anche qualche mio compaesano.

Marta Franchini



IN ROTTA CON GESÙ

Quest’anno ho partecipato al sesto campo SAF; sono partita molto carica perché l’anno scorso mi sono divertita molto.
Come l’anno scorso ero l’unica della mia parrocchia, ma quest’anno ad accompagnarmi c’era il mio animatore Andrea.
Durante la settimana abbiamo riflettuto su un tema abbastanza complicato: la FEDE; abbiamo affrontato i dubbi e le domande che avevamo condividendo le nostre idee e abbiamo tentato di conoscere meglio la figura di Gesù.
Oltre ai momenti di riflessione ce ne sono stati anche molti di divertimento e svago, nei quali sono riuscita a mettermi in gioco.
è stata una settimana emozionante e l’ho vissuta con molto entusiasmo.
Ho conosciuto persone meravigliose pronte a con-dividere l’esperienza con gioia e ho fatto nuove amicizie che so per certo che dureranno.
Porto nel cuore molti ricordi e so che quella che ho vissuto è stata un’opportunità per crescere, conoscere nuove persone e conoscere meglio me stessa.
Sono contentissima di aver partecipato a questo SAF e di essermi gustata ancora una volta i luoghi fantastici di Campofontana.

Sono tornata a casa con molta energia,che spero di portare nel cuore e trasmettere anche a chi non ha partecipato.

Giulia Rondani



GITA CULTURALE DELLA TERZA ETÀ

Et voila! Ultimo appuntamento del calendario con il nostro gruppo della 3° età ( 2014).
Proposta accettata al volo. Nel giro di 15 giorni...pullman pieno (strano per i quadernesi che di solito si presentano sempre all'ultimo minuto, perchè , non si sa mai che cosa .... può succedere).
Meta: Sotto il Monte –BG- casa natale di Angelo Giuseppe Roncalli eletto al soglio pontificio il 28 ottobre 1958 con il nome di Giovanni XXIII.
Umile cascinale dove è possibile vedere stanze, abbigliamento, arredi come la scrivania,dove
il giovane seminarista ha iniziato a scrivere la sua biografia spirituale.
In seguito con la simpatica compagnia di “Angelino” in un filmato, abbiamo percorso a tappe la vita di papa Giovanni.
Pomeriggio speciale visita alla città di Bergamo, città divisa in due parti; la città alta con un centro storico cinto da mura che come si può intuire dal nome è la parte in altitudine più alta e la città bassa più moderna da inter­venti recenti di urbanizzazione.

Visita alla chiesa di S. Maria Maggiore, chiesa che si tro­va a Bergamo alta, in piazza del duomo. Edificata nella seconda metà del XII secolo, l’esterno conserva le linee architettoniche romano lombarde originarie, mentre l’interno è decorato in stile barocco. Il Battistero si pre­senta sul lato ovest della piazza del duomo, in asse con la facciata della cattedrale e quasi a ridosso della cappella Colleoni.
Incantati da questa piccola parte della città che abbiamo visitato ci auguriamo che ci sia altrettanto riscontro nella partecipazione delle nostre attività nel prossimo anno.


ATTIVITÀ ESTIVA DI RECUPERO LINGUISTICO E SCOLASTICO

Conosci qualcuno che possa aiutare questo bambino con i compiti ?”
Da questa domanda che periodicamente tornava a ronzarmi nelle orecchie e dalla consapevolezza che effettivamente alcuni bambini avevano bisogno di essere affiancati per un recupero sia della  lingua italiana che dei contenuti affrontati nell'anno scolastico precedente, è nata l'idea di organizzare un “doposcuola” gratuito che accogliesse soprattutto, ma non solo,  i bambini stranieri di Quaderni .
Poiché l'unico periodo un po' libero era l'estate, ho organizzato questa attività nei mesi di luglio e agosto per due pomeriggi a settimana.
Avendo iniziato nell'estate 2005, questo è già il decimo anno che ci ritroviamo nelle aule della nostra scuola primaria d'estate per lavorare .
Le famiglie che ci affidano i loro bambini dimostrano di apprezzare questa opportunità, infatti  la frequenza dei piccoli è regolare e, quando si avvicina l'estate , sono loro stessi a chiedere se riproponiamo l'attività.
Quest'anno abbiamo 20 bambini partecipanti , dai 6 ai 12 anni.
Naturalmente per riuscire a seguirli bene, suddividendoli per età, c'è bisogno anche di un certo numero di volontari e devo dire che non mancano; posso infatti contare su qualche “colonna portante” che collabora con me fin dall'inizio, su adulti ed  adolescenti che, pur alternandosi nel corso degli anni per il variare delle situazioni, hanno sempre risposto molto generosamente al mio invito e con molta serietà portano avanti questo impegno. Colgo anzi l'occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno affiancata in questo percorso.
Vorrei sottolineare un altro risvolto di questa iniziativa che è la possibilità di “gettare ponti” tra persone di culture diverse che convivono nello stesso territorio, che, frequentandosi, imparano a conoscersi, rispettarsi e aiutarsi .  Ne usciamo tutti arricchiti sia umanamente  che culturalmente : noi volontari, i bambini e le loro famiglie. Ne è riprova il fatto che  due ragazzi stranieri, che alcuni anni anni fa avevano ricevuto il nostro aiuto, quest'anno si sono prestati come volontari per aiutare altri !!!

                                                                    Franchini Alba


6 novembre 2014

ECOFESTA... E NON SOLO!!!

Ottimo risultato di partecipazione e riscontri positivi per l’ECOFESTA tenutasi il 22 giugno scorso e organizzata dal Comitato Anti Discarica Cà Balestra in collaborazione con il Gruppo Etico El Morar: una bellissima giornata di sole che ha agevolato l’affl uenza di grandi e piccini, di normali cittadini e autorità politiche.
Il Comitato Anti Cà Balestra – accanto alla propria attività di contrapposizione al progetto di una discarica di rifi uti speciali a poche centinaia di metri dal nostro paese – cerca infatti sempre di proporre anche iniziative di sensibilizzazione al rispetto della natura e dell’ambiente.
Ed è così che è nata ECOFESTA, una giornata di incontro con banchetti informativi di varie associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente,…), libri e letture su natura e ambiente, laboratori creativi per bambini e adulti, vendita di prodotti biologici (la Buona Terra) e opere di riciclo creativo (il Giracose, associazione Cento Farfalle e altri…). Durante la giornata hanno funzionato anche la cucina e il bar con l’utilizzo di piatti di ceramica e posate in materiale riciclabile, con
una particolare attenzione alla raccolta differenziata.
Un ringraziamento particolare alla Polisportiva Quaderni che ha messo a disposizione gli spazi, alle signore della cucina e a quelle che hanno preparato le torte da vendere, alle persone che hanno gestito i vari banchetti e laboratori, a Matteo Staffoli & DeltaBlues per l’intrattenimento musicale dal vivo anche con strumenti creati da materiali riciclati e ai membri del Comitato e del Gruppo El Morar che hanno pensato e organizzato l’iniziativa.
Coperti i costi, tutto il ricavato della giornata è stato destinato al sostenimento del Comitato. Se qualcun altro volesse contribuire, sono ancora disponibili alcune delle magliette e delle borse dell’evento.
per il Comitato
Tamara Bersignani



G.O.G.: CI PRESENTIAMO !

Salve! Il G.O.G. (Gruppo Organizzativo Giovani) è un gruppo autonomo formato da giovani e adolescenti che organizzano attività per i più piccoli. Abbiamo creato questo gruppo l’inverno scorso partendo dal semplice proposito di far divertire i bambini. Essendo inverno, abbiamo pensato al CINEGOG: una domenica al mese proiettavamo un fi lm d’animazione dopo il quale ci si poteva fermare per la merenda e per giocare tutti insieme. Abbiamo così cercato di regalare ai bambini
un pomeriggio alternativo all’insegna del divertimento in compagnia. E speriamo veramente di esserci riusciti! Ringraziamo inoltre Bovo, tutta la presidenza del Noi e don Riccardo per averci permesso di utilizzare le sale del Circolo Noi, e tutti coloro che ci hanno aiutati.
Il nostro prossimo obiettivo è di riproporre il CINEGOG insieme a nuove divertenti attività. Avvisate i bambini, li aspettiamo!
Il direttivo


GREST 2014

Anche quest’anno, come da tanto tempo, nella nostra parrocchia durante il mese di luglio si è tenuto il grest parrocchiale. Ancora una volta, per gestire meglio i gruppi, il grest è stato diviso in due fasce d’età: i “piccoli” che andavano dal primo anno fi nito di scuola dell’infanzia alla seconda elementare e i “grandi” dalla terza elementare alla terza media. A ciascuno dei due gruppi è stata proposta una storia che si è sviluppata per tutto il corso del grest. I piccoli si sono addentrati nella savana ed immedesimati nella storia de “Il Re Leone” mentre i grandi hanno avuto modo di viaggiare in Francia a conoscere “Il gobbo di Notre Dame”.
Per la prima volta quest’anno l’organizzazione del grest non si è appoggiata a nessuna società esterna ma è stata frutto esclusivamente della collaborazione tra il Circolo Noi Arcobaleno e i parrocchiani. Risultato di questa cooperazione è stato un grest egregiamente svolto grazie all’aiuto del gruppo di volontari che provvedono alla messa in sicurezza delle aree utilizzate, dello staff di animatori e aiuto-animatori che per mesi si sono visti impegnati nella preparazione, del gruppo delle donne delle pulizie, di tutti i compaesani che hanno contribuito alla raccolta del materiale, del Circolo Noi, di Don Riccardo e della responsabile Paola Cavallini.
Come prima esperienza senza alcun appoggio esterno a noi animatori è stato chiesto uno sforzo in più, soprattutto per quello che riguardava la parte organizzativa. Infatti, abbiamo provveduto autonomamente alla raccolta dei materiali, alla programmazione e scansione delle attività e alla divisione dei compiti. Tuttavia riteniamo che sia un esperimento molto ben riuscito, speriamo che nei prossimi anni sia possibile continuare su questa linea e che ci sia sempre più una collaborazione tra i parrocchiani.
Noi ci siamo divertiti tantissimo sia tra animatori che con i bambini che abbiamo visto entusiasti delle attività proposte e partecipi. Durante la serata fi nale sono stati bravissimi ad interpretare i personaggi delle storie e, anche quando il maltempo sembrava non voler permetterci di fare i giochi d’acqua, i ragazzi sono sempre stati entusiasti dei giochi alternativi. Nella speranza che tutti quelli che ne hanno preso parte siano stati contenti, ci auguriamo di ritrovarvi tutti l’anno prossimo.

Marta Franchini e Luca Biondani




21 ottobre 2014

LA BARCACCIA A QUADERNI

È stata un’indovinata intuizione del Gruppo del Lunedì e del GASQ. quella di invitare qui da noi, a Quaderni, domenica 22 giugno 2014, nel teatrino all’aperto del Centro Sociale la compagnia teatrale “LA BARCACCIA” con la commedia di E. Palmieri: “QUANDO AL PAESE MEZOGIORNO SONA”.
Le gradinate del teatro erano piene, stracolme di gente seduta e anche in piedi oltre la balaustrata. Un pubblico attento, che ha dato l’impressione di divertirsi molto gustandosi la straordinaria bravura di questa formidabile combriccola di attori che, sotto la sapiente guida del leader e regista Roberto Puliero, per un paio d’ore ci ha fatto non solo divertire ma anche riflettere.
Nella divertente piece teatrale l’autore ritrae una famiglia di proprietari terrieri, usando una mordace penna che sembra intinta non nell’inchiostro ma nel vetriolo. “CASTIGAT RIDENDO MORES” - dicevano i latini, “corregge i costumi ridendo” nella traduzione.
L’unica lieve speranza che l’autore lascia intravedere è riposta nei giovani, nelle generazioni future, perché degli adulti si può ben dire che “IL PIÙ PULITO HA LA ROGNA”.
Visto il successo dell’iniziativa, c’è in noi e, penso, in tutti il desiderio di far tornare il teatro qui a Quaderni, soprattutto in quel delizioso spazio che è il teatrino all’aperto.
Ci sono, però, grossi problemi di carattere economico. È certo che l’attività del Gruppo del Lunedì proseguirà nella prossima stagione autunnale. Saranno proposte un paio di conferenze, una delle quali forse proprio con Roberto Puliero ma le ristrettezze di bilancio non ci consentiranno di proseguire oltre.
L’Amministrazione Comunale – pur ripetutamente sollecitata – quest’anno ha chiuso i rubinetti e ha tagliato (almeno a tutt’oggi) anche il modestissimo ma vitale contributo che negli anni scorsi stanziava per le attività culturali del Gruppo.
Se le cose resteranno così, nonostante la presenza di sponsor che, di volta in volta, coprono una parte delle spese e nonostante l’impegno e l’entusiasmo degli organizzatori, quest’anno non sarà possibile proporre a dicembre il tradizionale e tanto apprezzato “Concerto di Santo Stefano” e la vita del Gruppo del Lunedì, dopo anni di attività costellata da mostre fotografi che, concerti, conferenze, spettacoli e ricca di buoni risultati, cesserà per inedia.







DONATORI DI SANGUE: INTERVISTA AL NUOVO PRESIDENTE

Sabato 23 agosto, i donatori di sangue hanno organizzato la loro festa. La Sezione di Quaderni della FIDAS, in collaborazione con la Sede Provinciale, ha promosso questa serata per ringraziare tutti i donatori attivi, per sensibilizzare altre persone alle donazioni di sangue e, perché no, per raccoglire dei fondi.
La festa si è svolta come da tradizione: la Santa Messa alla presenza delle autorità locali, delle rappresentanze delle Sezioni dei paesi vicini e delle Associazioni del paese. Si è proseguito con la deposizione di una corona al monumento dei caduti, poi, in corteo verso gli impianti sportivi dove sono stati premiati i donatori benemeriti. Ci siamo seduti a tavola rallegrati da buona musica in una serata, un po’ freschina, per la verità ma ricca di simpatia e partecipazione.
Da non dimenticare, nel corso della premiazione, la consegna alla moglie Angela di una targa in memoria di Franco Franchini, che per tanti anni è stato il nostro presidente e che quest’anno ci ha lasciato. È stato insieme a Francesco Zago, nel 1968, uno dei fondatori del Gruppo di Quaderni - allora San Camillo.
Con le elezioni tenutesi lo scorso aprile, il figlio Diego è stato designato nuovo presidente. Il nostro giornale mi ha incaricato di fare fatto quattro chiacchere con lui. Diego mi ha detto che, oltre a lui, c’è stata una ventata di gioventù nel nuovo direttivo. Sono stati eletti: Massimo Franchini vice-presidente, Nicolò Turrina segretario, Gilberto Olivieri, tesoriere, Simone Albamonte, Alberto Cordioli, Marco Cordioli, Andrea Derossi, Filippo Franchini, PierCarlo Franchini, Armando Vanoni, consiglieri ed Eros Franchini, consigliere onorario.
Abbiamo ripassato insieme brevemente la storia del gruppo. Mi ha ricordato i vecchi presidenti, tra cui Impero Ciresola, Mario Olivieri, Aldo Perina, Lino Franchini e Gilberto Olivieri.
Con un po’ di malinconia mi ha confessato che qualche anno fa gli iscritti erano molti di più. "Adesso" racconta Diego "siamo comunque una settantina". Quali le cause? Pensa che siano da cercare nella poca comodità per donare, visto che per farlo occorre andare fino a Bussolengo e solamente il secondo mercoledì del mese e i fine settimana a Villafranca? "Probabilmente bisogna includervi anche i controlli sempre più numerosi e laboriosi, al fine di garantire una maggiore sicurezza. Certo questi sono punti su cui dovremo riflettere e lavorare".
"Lavorare non da soli" prosegue Diego "ma sempre in sinergia con i gruppi dei comuni vicini che fanno parte della nostra Zona e del Direttivo Provinciale. A tal proposito, sono sempre presenti nostri rappresentanti alle riunioni che si tengono durante l’anno. Questo, per quel che riguarda L’esterno. Qui a Quaderni, nella nostra realtà, cercheremo di collaborare con tutte le associazioni che operano nel volontariato con un dialogo provilegiato nei confronti di quei gruppi che hanno “rinverdito” i loro vertici. Con loro si stanno cercando nuovi progetti e percorsi da realizzare insieme".
Come funziona il Gruppo? Alla mia domanda Diego risponde che il Direttivo si riunisce circa una volta al mese per controllare i resoconti delle donazioni, eventuali sponsorizzazioni, spese sostenute e organizzazione di manifestazioni. "Non credere che tutto si svolga tranquillamente: talvolta si accendono vivaci discussioni ma alla fine si giunge sempre a una giusta mediazione. Io" prosegue Diego "penso che sia meglio che tutti portino le loro idee e non restino indifferenti. Sulle idee si può discutere, sul nulla no".
Uno degli argomenti di discussione è la richiesta al Comune di fondi. Ora, rispetto al passato, occorre presentare una domanda con bilanci consuntivi e preventivi e con motivazioni e finalità del Gruppo. "Riceviamo" continua Diego" anche dei fondi dalla Sede Provinciale; denaro che viene depositato su un conto postale per far fronte ad evenuali future necessità o iniziative benefiche come, per esempio, la consegna a tutti i bambini della scuola materna ed elementare del nostro dolce tradizionale: il puoto o, magari, per aiutare qualche manifestazione sportiva del paese".
Ti faccio, ora, una domanda un po’ più impegnativa. Quanto mi hai detto è importante ma, in sostanza, perché un giovane dovrebbe donare il sangue? "Per almeno un paio di motivi" risponde Diego. "Il principale è che qualcuno che non conosci o qualcuno che conosci oppure, addirittura, tu stesso potresti aver bisogno di sangue per vivere o per curarti. Il secondo, forse meno importante sul piano del volontariato, riguarda i severi controlli medici cui sei sottoposto per poter donare sangue. Una significativa tutela per la tua salute".
Qual è lo spirito che anima il donatore? C’è qualcosa oltre la sensibilità sociale, c’è uno spirito cristiano di amore per il prossimo? Diego ritiene che non tutti siano animati da carità cristiana, ma si dice convinto che chi fa del bene in modo disinteressato sia comunque da ammirare.
Infine il Presidente lancia un forte messaggio: “Venite a donare il vostro sangue, c’è bisogno di tutti!”.
Flavio


EDUCARE ALLA CUSTODIA DEL CREATO, PER LA SALUTE DEI NOSTRI PAESI E DELLE NOSTRE CITTÀ

Dalla conferenza episcopale italiana:  
9° GIORNATA PER LA CUSTODIA DEL CREATO 

IL DEGRADO DELLA CREAZIONE
I vescovi entrano nel dettaglio non solo indicando “alcune aree critiche dove il degrado è particolarmente evidente”, ma anche ricordando come “spesso il degrado esterno manifesta la corruzione interiore del cuore e dei valori fondativi della vita”. Tra le criticità vengono individuati innanzitutto l’inquinamento, “sempre più pervasivo”, perché non sempre le attività produttive sono condotte col dovuto rispetto, complice la sete di profi tto che spinge a violare l’armonia dell’ambiente facendo violenza sul territorio col risultato di un grave rischio per la salute delle persone.
In secondo luogo, le conseguenze degli eventi meteorologici estremi:è confortante per gli esperti che il messaggio accolga senza riserve la tesi dei fi sici dell’atmosfera, indicando come la cosa più grave sia “la carente consapevolezza da parte della comunità civile nazionale circa le vere cause che, a monte, determinano questi tristi eventi!”, che gli scienziati addebitano, per la stragrande maggioranza dei casi, alla responsabilità umana.
Occorre cambiare registro, perché la nostra risposta non può limitarsi ad una sterile emotività: “restiamo sì addolorati, ma poco rifl ettiamo e ancor meno siamo disposti a cambiare, per mettere in discussione il nostro stile di vita!”. Degno di una seria rifl essione quello che viene indicato come “terzo fattore di gravità”: “la mancanza di una vera cultura preventiva davanti ai tanti disastri sociali e meteorologici. È l’aspetto culturale del problema, di certo l’aspetto più preoccupante, perché completa il quadro globale della violazione del giardino di Dio”. Eppure papa Francesco ha scritto: “Siamo infatti tutti chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo” (Evangelii gaudium 216).

UN NUOVO RUOLO CULTURALE
Di qui la necessità di risanare queste ferite. Riaffi ora tra le righe quella bella espressione del messaggio 2012: “Guarire è voce del verbo amare”. “La conoscenza ecologica è in consolante crescita”, nonostante talvolta si assista a “dolorose contrapposizioni tra ambiente e lavoro”, specialmente nelle aree industriali. Dobbiamo garantire per noi e i nostri fi gli un ambiente sostenibile, ma abbiamo una parola-chiave che il papa ci ha affi dato: “custodire”. Un impegno per tutti gli abitanti del pianeta, dal momento che “la vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, perché ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo".
In vista del convegno ecclesiale di Firenze 2015, i vescovi suggeriscono alcuni impegni. Un nuovo impulso culturale da declinare in termini di “educazione”. Se la terra ci appartiene, siamo tutti chiamati ad accrescere la nostra conoscenza ecologica, a partire dai più giovani da educare al senso di meraviglia e stupore, ma anche alla capacità critica per cogliere le ingiustizie nell’attuale modello di sviluppo. La denuncia davanti ai disastri ecologici: occorrono persone che si facciano “sentinelle del territorio”, che svelino alla comunità la gravità di certe situazioni: “Chi ha tristemente inquinato, deve consapevolmente pagare riparando il male compiuto”.
Dalla criminale speculazione sui rifi uti fi no alle tante piccole violazioni quotidiane: per un cristiano tutto è oggetto di una coraggiosa denuncia. Ma non possiamo fare da soli: la conclusione del messaggio è all’insegna di una speranza sociale. Occorre “fare rete lasciandoci coinvolgere in forme di collaborazione con la società civile e le istituzioni per maturare insieme una “rinnovata etica civile” ”. I giovani sono le sentinelle più vigili della nostra coscienza ecologica: “Con loro e con lo sguardo negli occhi dei nostri bambini possiamo ancora sperare a spazi di armonia e di vita buona”.


8 ottobre 2014

LA DRAMMATICA SITUAZIONE DELLA SIRIA



ABBIAMO L’ONORE E IL PIACERE DI OSPITARE UN ARTICOLO SCRITTO APPOSITAMENTE PER IL NOSTRO GIORNALE DA MONS. MARIO ZENARI NUNZIO APOSTOLICO IN SIRIA
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 Damasco, agosto 2014

Ai gravi malanni che già affliggono la Siria si è aggiunta ultimamente anche la disgrazia di essere poco a poco dimenticata e di scomparire dai radars della Comunità Internazionale. Non erano ancora apparsi i primi germi della cosiddetta “primavera araba”, con speranze di democrazia, libertà e diritti umani, che la Siria ha cominciato a sperimentare le tristi conseguenze di una dura repressione e di una inaudita violenza da entrambe le parti in conflitto: 170 mila vittime, di cui circa 10 mila bambini, 7 milioni di sfollati interni; 3 milioni di rifugiati nei Paesi vicini; in media ogni 60 secondi, stando ad un Istituto di ricerca che ha sede a Ginevra, una famiglia siriana è costretta a lasciare la propria abitazione; inoltre, più di un milione di case distrutte o semidistrutte; ugualmente una novantina di chiese e diverse moschee; circa il 60% degli ospedali distrutti o inagibili e così pure diverse scuole, fabbriche e infrastrutture varie; circa 11 milioni, su un totale di 23, hanno bisogno di assistenza umanitaria; inoltre, più di 200 mila sono da parecchi mesi assediati, senza possibilità di ricevere soccorsi o uscire dall’accerchiamento. E che dire delle distruzioni provocate negli animi della gente col sorgere di sentimenti di odio e vendetta ?
Fanno impressione le numerose vittime innocenti, in particolare i bambini. Ne ho conosciuti diversi anche a Damasco . Solo qualche esempio : nel mese di novembre 2013 alcuni mortai sono caduti nei pressi di 2 scuole elementari cristiane proprio mentre i bambini stavano per prendere l’autobus che li riportava a casa.
 Una decina di loro non hanno mai più riabbracciato i loro genitori, diversi altri sono finiti in ospedale. Il Martedì Santo altri mortai sono caduti sul cortile di una scuola elementare armeno-cattolica qualche minuto prima delle 8, ferendo, più o meno gravemente, un centinaio di bambini. Il banco di Elia, 10 anni, è rimasto vuoto per sempre. I suoi genitori l’avevano desiderato e atteso per 9 anni e il fratellino più piccolo, 4 anni, continua a chiedere quando Elia tornerà a casa.
Visitai alcuni di loro all’ospedale il Sabato Santo. Accanto al letto di Laurine, 9 anni, quinta elementare, stavano i suoi genitori in atteggiamento di composto, anche se grave, dolore. Le avevano dovuto amputare entrambe le gambe. Era piuttosto agitata. La Suora infermiera mi disse che cominciava a rendersi conto della disgrazia che le era capitata e chiedeva al Signore il perché di tutto questo. Il giorno seguente, solennità di Pasqua, verso le 11 udii uno scoppio assordante come quello di un fulmine. A qualche centinaio di metri da dove abito, cadde un mortaio su un terrazzino di una casa uccidendo sul colpo un papà assieme ai due figli, uno di 4 e l’altro di 11 anni. I corpi erano irriconoscibili. Qualche settimana più tardi, sempre a Damasco, Anton, 11 anni, e Michel 3, stavano sul poggiolo della loro abitazione aspettando la mamma per andare ad una festa di famiglia. Un razzo li colpì in pieno. C’è chi dice di aver visto una gran luce, inspiegabile.
E ancora, come non ricordare il bambino di Homs raggiunto da un proiettile mentre correva a casa tenendo stretta in mano la spesa del pane ? E la bambina di Hauran colpita pure da una pallottola mentre accompagnava al cimitero un sua amichetta ? E quanti sono morti sotto le bombe ! Dieci mila “teneri fiori” spazzati via da una violenta e cieca bufera.
E che dire di tanti, troppi bambini malnutriti, che soffrono la fame ? Basta sentire l’anziana Suor Patrizia, Francescana originaria di Avellino e responsabile di un Dispensario, ora spesso sprovvisto di medicinali, a Knieh, al nord della Siria. In mancanza di latte, ai bambini viene data da bere l’acqua delle patate bollite.
Si tratta di un’enorme sofferenza trasversale, che colpisce indistintamente tutta la popolazione siriana, anche se in alcuni villaggi i cristiani sono stati particolarmente provati, come a Maaloula, a circa 50 km. a nord di Damasco, dove si parla ancora oggi l’aramaico, la lingua di Gesù, o a Sadad e Kassab. Un giorno Suor Patrizia vide a Knieh una donna piangere mentre stava guardando fuori dalla finestra : “Suora stanno tirando giù la croce dalla chiesa, ma la Vergine Maria saprà proteggere i cristiani !” Qualche mese dopo, il gruppo ultra-radicale Isis si spostò sul fronte orientale. I combattenti meno estremisti che li sostituirono permisero che la croce fosse rimessa e così pure il suono delle campane.
P. Frans van der Lugt, un anziano Gesuita olandese, che spese tutta la sua vita in Siria, volle rimanere con la povera gente assediata nel quartiere della città vecchia di Homs e condividere i loro stenti e sofferenze. Poco prima di Pasqua un individuo gli sparò un paio di colpi alla testa. Partecipai al suo funerale. Non era presente la salma, perché nessuno, né vivo né morto, può entrare o uscire da un quartiere assediato. Qualche tempo dopo, l’assedio, che era durato due anni, venne finalmente tolto. La sua tomba è ora meta di pellegrinaggi sia di cristiani che di mussulmani. La Siria è in gran parte desertica; ora in tutti i sensi. Persone come queste sono stupendi “Fiori del deserto”.

 Mons. Mario Zenari Nunzio Apostolico in Siria


1 ottobre 2014

SECONDA ESTATE IN MUSICA

Anche quest’anno, sull’onda del grande successo dei festeggiamenti del 170° anniversario del corpo bandistico, abbiamo voluto riorganizzare la festa che abbiamo intitolato “ESTATE IN MUSICA”. Speriamo possa diventare un appuntamento fisso dell’estate di Quaderni come lo sono parecchie feste organizzate dalle associazioni del paese. Diciamo che questo evento lega il 170° anniversario del gruppo con il 40° anno di fondazione delle Majorettes che festeggeremo il prossimo anno “1975-2015”.
Data importante e significativa per noi e per tutte le ragazze che ne hanno fatto parte nel corso degli anni. La festa è fatta di musica, festeggiamenti, brindisi, sfilate, concerti ma non dobbiamo dimenticarci la finalità principale di tutto questo; la promozione della cultura musicale bandistica alle nuove generazioni. La musica non è fatta solo dalle orchestre, punto di arrivo per chi vuole intraprendere una carriera musicale, ma parte dal basso e specialmente dalle associazioni di volontariato, bande, cori, piccole orchestre e dai ragazzi che frequentano i corsi di musica.
Il Maestro Muti, eccellenza del nostro patrimonio musicale, durante il festival di Ravenna nel 2008 disse testualmente: “L’opera lirica è forse l’espressione artistica che maggiormente ha contribuito ad avvicinare la cultura accademica a quella popolare. La sua diffusione al di fuori dei Teatri non sarebbe stata così ampia e profonda senza il contributo delle Bande musicali”.
Teniamoci ben stretta questa considerazione a lavoriamo tutti per questa finalità. Fortunatamente, vista l’estate capricciosa, i due giorni di festa che sono stati organizzati sono stati baciati dal sole, sono stati un momento, se pur breve, di festa e spensieratezza e che aiutino a raggiungere sempre maggiori successi rendendoci orgogliosi di portare il nome di Quaderni in tante piazze Italiane e all’estero.
Noi ce la metteremo tutta. Buona musica a tutto il paese di Quaderni!!!!