La festa si è svolta come da tradizione: la Santa Messa alla presenza delle autorità locali, delle rappresentanze delle Sezioni dei paesi vicini e delle Associazioni del paese. Si è proseguito con la deposizione di una corona al monumento dei caduti, poi, in corteo verso gli impianti sportivi dove sono stati premiati i donatori benemeriti. Ci siamo seduti a tavola rallegrati da buona musica in una serata, un po’ freschina, per la verità ma ricca di simpatia e partecipazione.
Da non dimenticare, nel corso della premiazione, la consegna alla moglie Angela di una targa in memoria di Franco Franchini, che per tanti anni è stato il nostro presidente e che quest’anno ci ha lasciato. È stato insieme a Francesco Zago, nel 1968, uno dei fondatori del Gruppo di Quaderni - allora San Camillo.
Con le elezioni tenutesi lo scorso aprile, il figlio Diego è stato designato nuovo presidente. Il nostro giornale mi ha incaricato di fare fatto quattro chiacchere con lui. Diego mi ha detto che, oltre a lui, c’è stata una ventata di gioventù nel nuovo direttivo. Sono stati eletti: Massimo Franchini vice-presidente, Nicolò Turrina segretario, Gilberto Olivieri, tesoriere, Simone Albamonte, Alberto Cordioli, Marco Cordioli, Andrea Derossi, Filippo Franchini, PierCarlo Franchini, Armando Vanoni, consiglieri ed Eros Franchini, consigliere onorario.
Abbiamo ripassato insieme brevemente la storia del gruppo. Mi ha ricordato i vecchi presidenti, tra cui Impero Ciresola, Mario Olivieri, Aldo Perina, Lino Franchini e Gilberto Olivieri.
Con un po’ di malinconia mi ha confessato che qualche anno fa gli iscritti erano molti di più. "Adesso" racconta Diego "siamo comunque una settantina". Quali le cause? Pensa che siano da cercare nella poca comodità per donare, visto che per farlo occorre andare fino a Bussolengo e solamente il secondo mercoledì del mese e i fine settimana a Villafranca? "Probabilmente bisogna includervi anche i controlli sempre più numerosi e laboriosi, al fine di garantire una maggiore sicurezza. Certo questi sono punti su cui dovremo riflettere e lavorare".
"Lavorare non da soli" prosegue Diego "ma sempre in sinergia con i gruppi dei comuni vicini che fanno parte della nostra Zona e del Direttivo Provinciale. A tal proposito, sono sempre presenti nostri rappresentanti alle riunioni che si tengono durante l’anno. Questo, per quel che riguarda L’esterno. Qui a Quaderni, nella nostra realtà, cercheremo di collaborare con tutte le associazioni che operano nel volontariato con un dialogo provilegiato nei confronti di quei gruppi che hanno “rinverdito” i loro vertici. Con loro si stanno cercando nuovi progetti e percorsi da realizzare insieme".
Come funziona il Gruppo? Alla mia domanda Diego risponde che il Direttivo si riunisce circa una volta al mese per controllare i resoconti delle donazioni, eventuali sponsorizzazioni, spese sostenute e organizzazione di manifestazioni. "Non credere che tutto si svolga tranquillamente: talvolta si accendono vivaci discussioni ma alla fine si giunge sempre a una giusta mediazione. Io" prosegue Diego "penso che sia meglio che tutti portino le loro idee e non restino indifferenti. Sulle idee si può discutere, sul nulla no".
Uno degli argomenti di discussione è la richiesta al Comune di fondi. Ora, rispetto al passato, occorre presentare una domanda con bilanci consuntivi e preventivi e con motivazioni e finalità del Gruppo. "Riceviamo" continua Diego" anche dei fondi dalla Sede Provinciale; denaro che viene depositato su un conto postale per far fronte ad evenuali future necessità o iniziative benefiche come, per esempio, la consegna a tutti i bambini della scuola materna ed elementare del nostro dolce tradizionale: il puoto o, magari, per aiutare qualche manifestazione sportiva del paese".
Ti faccio, ora, una domanda un po’ più impegnativa. Quanto mi hai detto è importante ma, in sostanza, perché un giovane dovrebbe donare il sangue? "Per almeno un paio di motivi" risponde Diego. "Il principale è che qualcuno che non conosci o qualcuno che conosci oppure, addirittura, tu stesso potresti aver bisogno di sangue per vivere o per curarti. Il secondo, forse meno importante sul piano del volontariato, riguarda i severi controlli medici cui sei sottoposto per poter donare sangue. Una significativa tutela per la tua salute".
Qual è lo spirito che anima il donatore? C’è qualcosa oltre la sensibilità sociale, c’è uno spirito cristiano di amore per il prossimo? Diego ritiene che non tutti siano animati da carità cristiana, ma si dice convinto che chi fa del bene in modo disinteressato sia comunque da ammirare.
Infine il Presidente lancia un forte messaggio: “Venite a donare il vostro sangue, c’è bisogno di tutti!”.
Flavio
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