Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

17 marzo 2016

DAL GRUPPO DEL LUNEDÌ: INCONTRO SULLA GRANDE GUERRA

Che cosa sia stata la prima guerra mondiale, più o memo lo sappiamo tutti se non altro per i nostri trascorsi scolastici anche se spesso per come ci è insegnata l'abbiamo vista come una cosa si terribile ma lontana da noi. Anche i numeri trasmessi dalla storia che parlano di quasi 12 milioni di morti in tutta europa e di più di un milione solamente in Italia fra militari e civili che ricordiamo una volta all'anno, forse, durante le celebrazioni del 4 novembre.
Bene ha fatto dunque il circole del lunedì ad organizzare nel corso delle celebrazioni dei 100 anni dall'inizio del conflitto, una serata per ricordare i soldati morti nel conflitto di Quaderni. Con questo spirito ho partecipato alla serata insieme con mio figlio, io ricordo perfettamente i racconti di mio nonno classe 1899 che fu mandato in trincea a 18 anni raggiungendo suo fratello classe 1893 che invece non tornò.  La retorica si potrebbe sprecare parlando dell'amore  per la patria per il senso del dovere, ma credo che lo scopo della bellissima serata fosse un'altro e cioè quello di ricordare si i nostri caduti ma specialmente quello di far capire cosa significasse per le madri ed i padri sapere che i loro figli erano sperduti in qualche trincea o su qualche fronte del conflitto. Guardo mio figlio e penso a come sarà stata male mia bisnonna quando a distanza di 2 anni sono partiti i suoi due figli e come lei come saranno state tutte le madri del nostro paese e cosa si dicevano quando i incontravano per il paese e come accoglievano le notizie anche tragiche che arrivavano dai fronti. A casa abbiamo lettere e fotografie scritte durante quei tragici momenti che solo in parte rendono capibile la tragicità di quel vissuto. Anche per  Giacomo che ha 20 anni e per lui la guerra, intesa come quella oramai antica dei nostri nonni, è rimasto pensieroso allo scorrere dei nomi dei caduti gli chiedo che ne pensa e lui mi risponde che sentendo le brevi presentazioni fatte con nome, cognome e professione si rende conto che erano persone normali che svolgevano i loro lavori normali come contadino, carrettiere, fabbro, che non erano soldati di professione, che con il loro  breve addestramento e con un equipaggiamento appena sufficente sono stati mandati a difendere la loro patria. Quindi ? Gli chiedo cosa si porta a casa dalla serata e lui mi risponde che semplicemente non ha parole al pensiero che quei ragazzi suoi coetanei, lasciavano tutto ciò che possedevano e facevano per partire verso terre mai viste prima, in trincea a combattere per la propria patria, mentre loro oggi a malapena capiscono cosa vuol dire sentirsi parte di una nazione e la bandiera la sventolano quando l'Italia vince i mondiali di calcio.
Ma forse anzi sicuramente questo tipo di iniziative servono proprio a questo, per non dimenticare i sacrifici fatti dai nostri avi per permetterci di vivere in un mondo migliore .

Dopo queste brevi riflessioni non ci resta che ringraziare ancora una volta il Gruppo del Lunedì per aver organizzato la serata, Ugolino per la ricerca storica fatta con il contributo delle famiglie quadernesi, il relatore Nazario Barone storico appassionato delle cose villafranchesi e non solo che ha mantenuto alta l'attenzione per tutta la serata, grazie ancora e alla prossima che mi dicono sia una serata dove si parlerà del ruolo delle donne nella prima guerra mondiale.


Giacomo e Giandomenico Franchini




Nessun commento:

Posta un commento