Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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21 dicembre 2015

“MISERICORDIAE VULTUS”

L’Anno Santo aperto l’8 dicembre da Papa Francesco vuole essere un momento forte, un periodo propizio di rinnovo e ricucitura delle relazioni fra gli uomini e con Dio.
Per l’Antico Testamento il Giubileo è una periodica revisione delle relazioni che esistono nel popolo, per riportarle in una prospettiva di giustizia e di riconciliazione, tramite tutta una serie di disposizioni molto impegnative quali il riposo della terra, la restituzione delle proprietà, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi.
Per tutti c’è la possibilità di tornare “liberi”, l’ebreo torna “uomo libero” come lo vuole Dio. Non è solo un ricordo della liberazione dall’Egitto, ma è un’esperienza vitale per tutte le generazioni: essere tutti insieme oggetto della misericordia di Dio.
Tutto nasce dalla necessità di riconoscere il vero volto di Dio, “un Dio – scriveva il cardinal Martini – che non può sopportare che quanti ha amato e liberato diventino a loro volta oppressori”.
Papa Francesco ha un’idea diretta della misericordia: “O siamo gente che si lascia amare da Dio o siamo degli ipocriti!” e ancora “O ti lasci amare, accarezzare dalla misericordia di Dio, o fai quello che vuoi secondo il tuo cuore che si indurisce sempre di più”.
La misericordia, nella sua logica, non è solo un atteggiamento pastorale è la sostanza stessa del vangelo di Gesù, è il volto e l’agire di Dio e compito della Chiesa è lasciare che si manifesti.
Nel quadro che Papa Francesco delinea c’è un invito preciso ai sacerdoti, in particolare, ma anche a tutti i cristiani, più volte ripetuto in vari modi: “quello che fa lo Spirito nel cuore delle persone, i cristiani con psicologia di dottori della legge distruggono”, “al centro della legge c’è l’amore per Dio e per il prossimo”, “non giudicare e non condannare”. Quando non vivo l’amore di Dio dò scandalo, non lascio vedere il suo volto.
Papa Francesco ha ritenuto “necessario” questo anno giubilare, tutto inserito in una visione della realtà, storia attuale, con tre problemi di fondo molto gravi:

  • Necessità di riconciliazione in un tempo in cui si sta combattendo “la terza guerra mondiale a pezzi”.
  • Attenzione “all’economia che uccide”.
  • L’ecologia (vedi enciclica Laudato sì) che deve essere il fulcro del buon rapporto con Dio e l’uomo.

Il Giubileo è un dono per tutti, perché tutti possano ritrovare un’occasione per recuperare la misericordia come fondamento del legame sociale e della solidarietà.
Dono alla Chiesa perché recuperi il Vaticano II, dove troviamo la base della bolla.
Nel Vaticano II troviamo la relazione tra Dio e l’uomo (Dei Verbum), chiamata a diventare la base delle relazioni all’interno della Chiesa (Lumen Gentium) e della Chiesa con il Mondo (Gaudium et Spes).
Tutti noi cristiani possiamo essere segno di misericordia e di riconciliazione, umana, sociale ed ecologica. Possiamo guardare con fiducia al futuro.
Tutto deve diventare Grazia.
Pieni di Grazia possiamo creare un mondo nuovo!


Riflessioni guidate da don Gianpietro Fasani all’assemblea degli operatori parrocchiali.


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