Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

21 dicembre 2015

SERVE CORAGGIO!...

Buongiorno raggi di sole! Vi volevo raccontare della splendida esperienza fatta da Gaia, Giulia e Gianluca, i nostri ragazzi del 1998 che, il 3 ottobre 2015, hanno partecipato con i loro coetanei di tutta Verona alla festa del passaggio per diciassettenni. Il titolo di questo meeting (incontro), della durata di due giorni con conclusione al palazzetto dello sport di Verona domenica 4, era “Find Your Way” (Trova la Tua Strada). Tolta la prima mezz’ora d’iscrizione e saluto degli amici conosciuti al SAF a Roma, il pomeriggio, all’Istituto d’Istruzione Superiore salesiano, è letteralmente volato tra un’attività di gruppo e varie animazioni con immancabili provocazioni. In un batter d’occhio si era già fatto buio ed era ormai ora di mettere qualcosa sotto i denti. Cena al sacco a base di panini e alle 21.30 i nostri ragazzi erano già in marcia per S. Domenico, una chiesa vicino all’Istituto, per un’attività di riflessione dove ci si poteva accostare al sacramento della Riconciliazione. La mattina del giorno seguente terribile sveglia praticamente nel cuore della notte… alle 7.30. I ragazzi molto assonnati si preparano e dirigono alla palestra dell’Istituto, dove veniva fornita la colazione e si sarebbe svolta la testimonianza di due simpaticissimi frati. A metà mattina diciassettenni e diciottenni, come eroi, entrarono trionfalmente nel palazzetto con gli applausi e le urla di tutti gli adolescenti di Verona. Il resto della giornata è stata occupata dalla messa del nostro vescovo Giuseppe Zenti, da balli e da un momento conclusivo tutti assieme. Tutte e due i giorni erano incentrati sul trovare la propria strada, assumendo decisioni e le responsabilità che esse comportano. Noi ragazzi eravamo molto incoraggiati da parroci e animatori che ci spronavano ad avere coraggio e non seguire la massa come pecore. Però ci è stato fatto notare come, a volte, certe decisioni, magari le più ponderate, si rivelano sbagliate e che il tempo per cambiare c’è sempre.    

Gianluca Franchini


GRUPPO DEGUSTATORI VILLAFRANCHESI G.MORSIANI

Quaderni, paese dalle grandi risorse creative, avvia nell’ormai lontano 1992 un gruppetto di volenterosi a diffondere la cultura del bere poco e bene: questo è l’obiettivo primario.
Le attività diventano varie: dalle uscite in visita alle cantine più vicine e più lontane: Liguria, Toscana, Umbria..., al brindisi di inaugurazione della mostra di vini durante la sagra Patronale per coinvolgere tutti e mostrare gli aspetti positivi di questo prodotto come: aggregazione, confronto, amicizie, collaborazione, ma soprattutto cultura.
Il fiore all’occhiello di questo gruppo resta però il corso di sei serate all’inizio di novembre al centro sociale di Quaderni. Quest’anno ha raggiunto la massima partecipazione superando le cento iscrizioni. Si vengono a conoscere aspetti storici, geografici e scientifici di zone vocate alla viticoltura e ai prodotti ottenuti da sapienti interventi dell’uomo. Non dimentichiamo che il vino è il prodotto che ha dato l’avvio ai miracoli di Gesù sulla terra. Lo troviamo sulla mensa Eucaristica durante la S. Messa: pane e vino.
Un grazie di cuore a Don Riccardo che ci ha sempre sostenuto nelle nostre iniziative.
Diomira

COOPERATIVA "CORTE DEI MIRACOLI"

E’ stata recentemente aperta a Quaderni in via Mazzini 257, per volontà della sig.ra Maria Pavarina e dei suoi famigliari una Casa famiglia destinata all’accoglienza di persone in difficoltà che non possono, per una serie di ragioni, rimanere nel proprio nucleo famigliare.
La Casa famiglia è un ambiente dove si condividono fra i residenti: gli aspetti positivi e negativi che si presentano nella vita quotidiana, i tempi dello svolgersi della giornata, i  problemi dei singoli della comunità, gli svaghi e il tempo libero, i controlli della salute, eventuali hobby ed altri temi più o meno importanti che coinvolgono sia i singoli che il gruppo famigliare. In sintesi la vita comunitaria  si rifà e ricalca il funzionamento di una famiglia.
Il Piano Socio-sanitario definisce la Casa famiglia come “appartamenti protetti”. Il termine in sé significa che gli appartamenti, uno o più, organizzati con la presenza di operatori qualificati, possono essere destinati ad ospitare particolari persone in stato di difficoltà fisica e/o mentale.
La Casa famiglia aperta a Quaderni è costituita da tre appartamenti per gli ospiti oltre a spazi per ospitare gli operatori residenti ed un ufficio/ ambulatorio per la tenuta dei medicinali e la documentazione personale degli ospiti, l’effettuazione della terapia, i colloqui con i medici e gli operatori sociali, gli amministratori di sostegno e i colloqui con i famigliari.
E’ previsto anche un laboratorio occupazionale con attività manuali ed un orto. In questo mese abbiamo messo in funzione anche un pollaio. La gestione della Casa famiglia è curata dalla cooperativa sociale “Famiglia Felice”. La cooperativa è una Onlus e non ha finalità di lucro, è convenzionata con l’ULSS 22 di Bussolengo per gli aspetti amministrativi e per l’assistenza sanitaria specialistica affidata al Dipartimento di Salute Mentale diretto dal dott. Gerardo Bertolazzi.
Noi, operatori della cooperativa e ospiti, salutiamo con fiducia la comunità parrocchiale di Quaderni auspicando che condivida gli scopi umanitari e sociali dell’iniziativa e che, nel tempo, si possa collaborare su argomenti specifici e concreti.

Giusto Vecchiato 
Presidente coop. Famiglia Felice

SINODO SULLA FAMIGLIA: VERITA' E MISERICORDIA

Si sono chiusi il 25 ottobre scorso i lavori del quattordicesimo Sinodo ordinario dei Vescovi, il secondo di  un doppio evento sinodale indetto da Papa Francesco che per due anni ha portato con forza l’attenzione, la preghiera e la riflessione della Chiesa verso la famiglia.
Con questi eventi la Chiesa si è posta in ascolto dello Spirito per comprendere quale sia Il desiderio di Dio  per le sue famiglie cosa essa possa fare per rispondere a questo desiderio in un tempo come il nostro.  Il clamore mediatico si è focalizzato quasi solo su aspetti “scottanti”, come la Comunione ai risposati o la  questione dell’omosessualità, e con toni più che altro scandalistici.
In realtà il Sinodo ha veramente lavorato cercando il cuore di Dio ed ha preso in mano la Famiglia nella  sua interezza. Certamente emergono consapevolezze di una certa novità rispetto al passato. Senza pensare di essere esaurienti, tra esse io credo che si possano elencare le seguenti: la famigliari conosciuta veramente come soggetto pastorale; la ministerialità degli sposi in forza del sacramento che  li costituisce; la necessità di ripensare tutta la pastorale a partire dalla famiglia; il desiderio di non lasciare  nessuno fuori dall’amore di Dio e della Chiesa; il coinvolgimento di tutta la comunità; Forse però la consapevolezza più potente presente al sinodo è la necessità per la famiglia di diventare ciò che essa è nel cuore di Dio, per ché il mondo ha bisogno che essa produca il suo bene, altrimenti come le sofferenze personali, famigliari ed ecclesiali che constatia mo nel nostro tempo non potranno essere arginate?
Di fronte alla vastità di tali sofferenze i padri sinodali si sono trovati ad affrontare una apparente tensione: da una parte la necessità di rispondere alla misericordia di Dio per le famiglie e le persone che hanno vissuto un fallimento familiare, dall’altra il timore di tradire la bellezza e la verità d'amore che Dio ha posto nella famiglia.
Quali sono questi cambiamenti di prospettive? Se ne possono mettere in evidenza alcunimolto importanti: il passaggio da una verità usata solo come criterio di giudizio ad una verità intesa anche come meta bella da raggiungere, come offerta di pienezza da vivere; il passaggio da un umano visto solo nella sua negatività ad un umano bisognoso, sì, di perdono e di pienezza, ma da sempre amato e seminato del bene di Dio; il passaggio dal peccato visto come motivo di giudizio o di esclusione al peccato visto come povertà da soccorrere e fragilità da sostenere.
E ancora, per quanto riguarda la vita della Chiesa, si sta maturando il passaggio da una pastorale centrata sull’apprendimento della dottrina e sull’osservanza ad una pastorale centrata sull’incontro con il Signore e sulla crescita della comunità; E’ nella linea di questo cambiamento di prospettive, che da una parte afferma con forza e con amore la verità della famiglia come unico luogo della sua pienezza, ma non vuole usare questa verità come criterio di giudizio, e che dall’altra abbraccia le ferite, anche quelle del peccato ma non avvalla l’errore, cercando di medicare le une e di correggere l’altro, in cui si possono comprendere e comporre le tensioni e l’impegno che le assemblee sinodali, e con esse tutta la Chiesa, hanno vissuto e stanno vivendo. A fondamento di tutto questo è la consapevolezza liberata della Misericordia di Dio e dell’immensa fiducia che Dio pone nelle sue famiglie e nelle sue comunità.
La parola “misericordia” è una povera traduzione di ciò che nei testi evangelici e nella bibbia esprime letteralmente l’”amore viscerale” di Dio, “Viscere d’amore” per le quali Dio ama immensamente tutti i suoi figli, anche quelli che non lo riconoscono, anche quelli che peccano, Viscere d’amore per le quali Dio cerca i suoi figli là dove essi sono, nel loro peccato, nella loro fragilità, nel loro smarrimento, non per condannarli, ma per offrire loro il luogo della vita piena, della sua stessa vita, e per condurli pian piano verso la sua gioia, rigenerandoli nel suo perdono, correggendoli per amore, secondo il passo che essi possono fare.
Proprio per questa passione d’amore in cui Dio vuole dare tutto sé stesso, la Chiesa in Cristo è mandata ad essere essa stessa questo amore, una Chiesa della Misericordia e delle Beatitudini, che tanto ama da diventare amabile e così mostrare al mondo l’amabile volto di Dio.

Piergiorgio Roggero


http://sinodo2015.lanuovabq.it/

EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ

Dallo scorso marzo è attivo, presso l'ex stazione ferroviaria di Villafranca, un market speciale: l’Emporio della Solidarietà. È un'iniziativa di Caritas Verona, con il contributo del Centro servizi per il volontariato e in collaborazione con le associazioni di assistenza e volontariato (capofila il Giracose gestore dell'ex stazione) e cinque Comuni: Villafranca, Mozzecane, Nogarole Rocca, Povegliano e Vigasio.
In cosa consiste? L’Emporio è un luogo in cui vengono messi a disposizione delle famiglie più bisognose generi alimentari di prima necessità. Funziona proprio come un supermercato: gli alimenti sono disposti sugli scaffali, la merce viene registrata e a fine spesa viene stampato uno scontrino. C’è una sola differenza: non circola denaro! Gli alimenti infatti hanno un valore in punti i quali vengono scalati dalla tessera della famiglia che decide di comprarli. Il totale dei punti riconosciuti varia a seconda della composizione del nucleo familiare e viene ricaricato una volta al mese.
Alla fine di ogni spesa viene rilasciato uno scontrino che riporta i punti scalati, i restanti e il totale assegnato.
Possono accedere a questo servizio nuclei familiari in una condizione di reale e temporanea difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, tale da non consentire il soddisfacimento delle necessità di base. Ogni famiglia che viene segnalata dagli assistenti sociali dei vari comuni usufruisce del servizio
per un semestre, poi la loro posizione viene riveduta e si valuta se prorogare il sostegno o lasciare posto ad altri. La finalità è infatti non solo quella di permettere a chi è in situazione di crisi di raggiungere il maggior grado di autonomia e autosufficienza ma anche quella di imparare a gestire le proprie finanze e a compare solo ciò di cui si ha veramente bisogno. Infatti le persone che fanno la spesa all’Emporio non la fanno mai da sole ma sono accompagnate da dei volontari che li aiutano in questo.
Anche io e Noemi dalla scorsa primavera siamo volontarie presso l’Emporio e devo dire che tra noi e le famiglie si è creato un bel rapporto di amicizia in cui si parla di vari argomenti, si scherza con i bambini e si arriva perfino a scambiarsi ricette. Le persone che vengono a fare la spesa sono sempre felici e molto gra
te nei nostri confronti.
Attualmente le famiglie prese in carico sono 26 per un totale di 112 persone. Per poter permettere a tutte queste famiglie di fare la spesa, l’Emporio è aperto una mattina e un pomeriggio alla settimana. Purtroppo però ultimamente non riusciamo sempre a garantire questo servizio per la mancanza di volontari.
Altra cosa che scarseggia spesso sono i beni alimentari che, se non arrivano tramite donazioni, devono essere comprati per garantire i generi alimentari di prima necessità come pasta, riso, olio, pomodoro, legumi secchi o in scatola, tonno,
latte a lunga conservazione, zucchero, farina, dadi, omogeneizzati. Fortunatamente ci sono associazioni e scuole molto sensibili che, in questi mesi, hanno organizzato delle raccolte di beni alimentari. Anche la nostra parrocchia promuoverà una raccolta di alimenti per l’Emporio dal 10 gennaio. Tutti noi parrocchiani siamo invitati a contribuire a questa raccolta portando qualche alimento che andrà così a disposizione delle famiglie più bisognose della nostra comunità e di quelle vicine a noi.
Ci sono anche altri modi per collaborare con l’Emporio come il volontariato, le donazioni e l’adozione di uno scaffale. Per tutto questo vi invito a visitare il sito http://www.emporiodivillafranca.it/ dove potrete trovare i contatti dell’Emporio .


Marta Franchini



CLASSE 1997

Noi ragazzi della classe del 1997 durante l'estate ci siamo impegnati, come è di consuetudine nel nostro paese,  nel organizzare una serata per festeggiare il raggiungimento della maggiore età. La serata in questione è stata il 28 agosto. La serata è iniziata con la celebrazione della Santa Messa. Successivamente ci siamo spostati nel bar Erman dove il buon Fabio ci ha preparato un sostanzioso aperitivo. Verso le ore 21.30 ci è venuto a prendere il pullman e ci ha portati alla discoteca Chiringuito di Mantova. Abbiamo consumato la cena nel locale e poi abbiamo ballato e ci siamo molto divertiti in compagnia. Alla chiusura del locale il pullman è venuto a prenderci e ci ha condotti nel nostro paese. Una volta arrivati abbiamo attaccato la poesia e distribuito i corscritti per le vie del paese. Dopo di ciò abbiamo atteso fino alle 6,30 quando il bar Erman aprì e abbiamo consumato un abbondante colazione, infine siamo andati a casa molto assonnati. Noi tutti consigliamo alle classi che ci succedono di portare avanti questa meravigliosa esperienza perché consente di riallacciare vecchie amicizie e passare una bellissima serata in compagnia.

Classe 1997



INAUGURAZIONE DEL CAMPANILE

EL CAMPANIL RINGIOVANIDO                    
QUADERNI        27.09.2015

Eco ghe pasà du ani e se ricatemo ancora quà
prima la cesa adeso el campanil gavemo inaugurà
na alta inpalcadura montada e su e so i restauradori
Con passiensa e competenza i à finio i laori
Se tratava de netar via onto e sporco biso
Par ridarghe la so prima patina e un bel sorriso            
Dove servea se ga giustà e rimeso dei tochi        
Par far tornar l’armonia e contentar i oci
Lè sta un laoro de cipria e belletto
Par farlo tornar al suo primo aspetto          
Ma ghe stà dado anca un pò de sostanza        
Par farlo durar tanto anzi abastanza
Netado tuto colori rinforsi sui tufi e contorni
Un buon lavoro durado un pò de giorni        
Anca el tempo na dato na man        
Tegnendo lontan  el temporal
Adeso se pol vardarlo en tuto el so splendore
Ghe luccica ben anca el quadrante co le so ore      
de la so cesa cosi bela l’era un pò geloso        
ma anca lu  adeso el sa vestio da sposo
dovi saver che l’è un bel tipo
longo magro e sempre drito      
quel tanto de sfronzoli che basta        
e  in ponta la croce su la so asta
el se da importanza de portar là in alto  le campane
par far arivar la so voce al paese e alle campagne        
Adeso el mondo l’è tuto cambià        
No se sa par cosa la campana labia sonà
Ma na olta le notissie le arivaa così a distanti e vissini
No ghera mia tv radio internet e telefonini      
par dir le novità del paese e dell’universo        
na campana e par tuto un rintocco diverso
par dir eco ghe i sposi par le feste e funerali
se sente le campane che sona e par tuti uguali      
e par avisar l’arivo de na tempesta        
eco   che la campana sonava mesta
par  vedar le ore e a sentir scandir la giornada
par l’ave maria  par mesogiorno par el vespro na sonada    
scampanade par la fine de la guerra e la vittoria  
finalmente un grazie a Dio un sospiro e un pò de baldoria
adeso l’è diventà tuto difarente
e le campane par che le serva poco o niente      
e invesse par la festa par la mesa e la funsion      
le ne ricorda sempre l’ora de la devossion
e i nostri campanari a le corde tacadi
ne ricorda la  tradission de i nostri avi      
scuseme da sti discorsi me son fato la man ciapar      
ma volea dirve un pò de storia e del nostro laorar
insieme gavemo meso mestier e giusto amor
podemo dir el campanil el ne  restà nel cor        
un gran ringrassiamento a tuti quanti        
al paroco alla commissione e tuti i abitanti
a regione comune banche ed altri enti
che de aiutarne con qualche scheo i e stà contenti      
adeso in paese par sti restauri podemo ben dir      
che uniti tuti insieme semo sta boni de finir
e così vardando lasssù in alto de amirar
quel che con fede i nostri padri i è sta boni de far            
e  così anca noialtri se pol dir de aver fato la nostra parte          
par tegner da conto a Quaderni tuta questa bela arte.                
                  
Paolo Giacomelli   


        

DAL GRUPPO DEL LUNEDÌ

Dopo la lunga pausa estiva il Gruppo del Lunedì riprende la propria attività.  Le finalità del Gruppo sono sempre le stesse e sempre più convinte.
Come per il recente passato, non vogliamo privare Quaderni di alcuni appuntamenti culturali che la arricchiscano dal punto di vista letterario, storico e musicale.
Questo proposito è irto di difficoltà perché, come nella maggior parte dei casi, la cultura è la parente più povera nei bilanci di tante amministrazioni locali, compresa la nostra.
Pur coscienti delle attuali ristrettezze amministrative, chiederemmo una maggiore attenzione per il nostro Gruppo che, da anni e in maniera del tutto disinteressata, vuole portare un briciolo in più di cultura nel nostro paese.
Constatata la difficoltà di attenderci aiuti più sostanziosi dall'Amministrazione Comunale, rivolgiamo un accorato appello agli sponsor, che già in passato ci hanno aiutato, sperando che anche qualcun altro si aggiunga e ci dia una mano per poter offrire un calendario ancor più ricco e qualificato.  
Per mettere in campo nuove idee e nuovo entusiasmo ci sarebbe, poi, bisogno di arricchire il Gruppo con nuovi soci, magari giovani, che offrano nuove idee e prospettive per il futuro: li accoglieremmo a braccia aperte.
Per venire al dunque, ecco un elenco dei prossimi appuntamenti:
·         In data ancora da definirsi, ma sicuramente entro la fine di novembre o i primi di dicembre, organizzeremo una serata sulla Prima Guerra Mondiale. Lo storico Nazario Barone è riuscito a trovare i dati di tutti i morti quadernesi. Saremo, inoltre, in grado di proiettare un raro filmato girato nelle nostre zone nel 1918, scovato da Ugolino;
·         Sempre nell'ambito del centesimo anniversario, proporremo una seconda serata sulla Prima Guerra Mondiale. La data è ancora da definire;
·         Giovedì 17 dicembre lo scrittore e attore Roberto Puliero ci proporrà la sua ultima opera: "LA POESIA DEL BALON";
·         Il 26 dicembre proporremo in chiesa il nono appuntamento con il "CONCERTO DI SANTO STEFANO".  Arpa, violini e mezzosoprano;
·         In gennaio inoltrato tornerebbe, per recitarci le poesie di Berto Barbarani, Roberto Puliero, accompagnato da un coro che canterà le bellissime canzoni dei Ravazzin, tratte dalle riviste degli anni '70 e '80;

·         Non è, poi, escluso che, se trovassimo sponsor generosi, potessimo proporre la prossima estate una commedia del gruppo teatrale "LA BARCACCIA" nel teatrino all'aperto.
Alpidio 


A RAVENNA CON I GIOVANI DELL TERZA ETÀ

Il Gruppo che cura le attività ricreative e culturali per i giovani della terza età ha proposto la visita a una delle più belle e singolari città italiane: Ravenna.
Ci ha accompagnato Don Pablo, profondo conoscitore della città e studioso dei tesori in essa conservati.
Un paio di giorni prima della partenza egli stesso ha voluto radunarci in Patronato per una anticipazione di ciò che saremo andarti ad ammirare, deliziandoci con un excursus storico, artistico e interpretativo dei tesori d'arte e di cultura religiosa di Ravenna.
Occorre ricordare che questa città è stata la capitale di tre imperi: dell'impero romano d'occidente, del regno di  Teodorico re dei Goti e dell'impero bizantino in Europa.  Il suo era uno dei due porti che ospitavano l'intera flotta militare romana.
Ravenna è un esempio unico al mondo di quell'arte del mosaico che trovava ispirazione nella corte imperiale di Costantinopoli e nell'iconografia dei primi secoli del cristianesimo, piena di simboli dai significati reconditi.
Una guida competente e disponibile ci ha accompagnato nella visita dei gioielli della città, patrimonio dell'umanità: il mausoleo di Galla Placidia, la basilica di San Vitale, la basilica di Sant'Apollinare Nuovo, la tomba di Dante Alighieri, il battistero degli Ariani e il battistero Neoniano.
Tutti siamo rimasti increduli, soprattutto, durante la visita del mausoleo che, ad un aspetto esterno modesto e quasi insignificante contrappone un interno fantastico col quel cielo stellato della volta  e con lo splendore dei mosaici simboleggianti la vittoria della vita sulla morte.
Lasciata la città ci siamo recati nella vicina località di Classe dove abbiamo pranzato in un ristorante molto accogliente e signorile, circondato da un parco da sogno.
Nel pomeriggio abbiamo visitato con la guida di padre Pablo la più imponente e maestosa delle cattedrali di Ravenna:  Sant'Apollinare in Classe, altro inimitabile gioiello dell'arte bizantina in Italia.

Abbiamo preso la strada del ritorno con gli occhi ancora pieni di meraviglia e, culturalmente,  molto più ricchi.
Alpidio



“MISERICORDIAE VULTUS”

L’Anno Santo aperto l’8 dicembre da Papa Francesco vuole essere un momento forte, un periodo propizio di rinnovo e ricucitura delle relazioni fra gli uomini e con Dio.
Per l’Antico Testamento il Giubileo è una periodica revisione delle relazioni che esistono nel popolo, per riportarle in una prospettiva di giustizia e di riconciliazione, tramite tutta una serie di disposizioni molto impegnative quali il riposo della terra, la restituzione delle proprietà, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi.
Per tutti c’è la possibilità di tornare “liberi”, l’ebreo torna “uomo libero” come lo vuole Dio. Non è solo un ricordo della liberazione dall’Egitto, ma è un’esperienza vitale per tutte le generazioni: essere tutti insieme oggetto della misericordia di Dio.
Tutto nasce dalla necessità di riconoscere il vero volto di Dio, “un Dio – scriveva il cardinal Martini – che non può sopportare che quanti ha amato e liberato diventino a loro volta oppressori”.
Papa Francesco ha un’idea diretta della misericordia: “O siamo gente che si lascia amare da Dio o siamo degli ipocriti!” e ancora “O ti lasci amare, accarezzare dalla misericordia di Dio, o fai quello che vuoi secondo il tuo cuore che si indurisce sempre di più”.
La misericordia, nella sua logica, non è solo un atteggiamento pastorale è la sostanza stessa del vangelo di Gesù, è il volto e l’agire di Dio e compito della Chiesa è lasciare che si manifesti.
Nel quadro che Papa Francesco delinea c’è un invito preciso ai sacerdoti, in particolare, ma anche a tutti i cristiani, più volte ripetuto in vari modi: “quello che fa lo Spirito nel cuore delle persone, i cristiani con psicologia di dottori della legge distruggono”, “al centro della legge c’è l’amore per Dio e per il prossimo”, “non giudicare e non condannare”. Quando non vivo l’amore di Dio dò scandalo, non lascio vedere il suo volto.
Papa Francesco ha ritenuto “necessario” questo anno giubilare, tutto inserito in una visione della realtà, storia attuale, con tre problemi di fondo molto gravi:

  • Necessità di riconciliazione in un tempo in cui si sta combattendo “la terza guerra mondiale a pezzi”.
  • Attenzione “all’economia che uccide”.
  • L’ecologia (vedi enciclica Laudato sì) che deve essere il fulcro del buon rapporto con Dio e l’uomo.

Il Giubileo è un dono per tutti, perché tutti possano ritrovare un’occasione per recuperare la misericordia come fondamento del legame sociale e della solidarietà.
Dono alla Chiesa perché recuperi il Vaticano II, dove troviamo la base della bolla.
Nel Vaticano II troviamo la relazione tra Dio e l’uomo (Dei Verbum), chiamata a diventare la base delle relazioni all’interno della Chiesa (Lumen Gentium) e della Chiesa con il Mondo (Gaudium et Spes).
Tutti noi cristiani possiamo essere segno di misericordia e di riconciliazione, umana, sociale ed ecologica. Possiamo guardare con fiducia al futuro.
Tutto deve diventare Grazia.
Pieni di Grazia possiamo creare un mondo nuovo!


Riflessioni guidate da don Gianpietro Fasani all’assemblea degli operatori parrocchiali.


AL MOMENTO GIUSTO: ADORAZIONE CANTATA

Calore. Luce. Pace.  Queste tre parole mi sono venute in mente quando Marta mi ha chiesto di raccontare come ho vissuto la veglia di preghiera a Quaderni del 16 ottobre, che ho animato nel canto insieme ad altri amici del Gruppo Giovani Val d’Illasi, Alberto e Anna. La proposta di Marta, inizialmente, mi ha fatta un po’ sorridere, perché da tre anni, da quando abbiamo iniziato ad organizzare e animare le veglie di preghiera per i giovani della nostra zona, ci siamo sempre preoccupati che chi rispondeva al nostro invito a partecipare agli incontri, riuscisse a pregare, a vivere bene l’Incontro. Ci siamo sempre preoccupati di essere “strumenti” per accompagnare e favorire questo evento speciale. Invece, grazie a questa occasione, a questa “missione fuori porta”, ho capito che la prima destinataria, la prima bisognosa di incontrare Gesù sono io, siamo noi che riceviamo, che ci lasciamo accompagnare, noi che ci mettiamo a disposizione, assorti nel canto, nella preghiera.  Perché di questo si tratta, di preghiera.  Abbiamo detto Sì a questa proposta, e quanta Grazia ne è derivata! Quando cantiamo, e credo ancor di più quando lo facciamo insieme, la musica diventa un canale, un ponte diretto tra i nostri sogni, le paure, i dubbi, il nostro cuore e quello di Dio. Sentire che le persone presenti in chiesa, indipendentemente dall’età, pregavano con noi, pur senza conoscere tutte le canzoni, senza nemmeno conoscere noi, è stato emozionante! Mi ha fatta sentire a casa, in famiglia, mi ha fatta sentire parte viva e attiva della comunità, della Chiesa. Ma soprattutto, quel sasso che ho preso dal cesto sotto l’altare, quella pietra che tutt’ora fatico a togliere dal muro e a porre davanti a me per farne piccola Strada, mi sta insegnando ancora quanto necessitiamo di fermarci, di contemplare quella Luce, di lasciar fluire parole dal cuore, non importa se in musica o nel silenzio… Mi sta insegnando quanto abbiamo bisogno del calore di quell’abbraccio, quella luce sfavillante nel buio, quella pace e serenità del cuore per poter percorrere questa piccola e avventurosa Strada.
Grazie per questa preziosa opportunità!
Martina

(Gruppo Giovani Val d’Illasi)


MEETING 2015: HOPERAZIONE SPERANZA!

Domenica primo ottobre, al Palazzetto dello sport di Verona, più di quattromila ragazzi si sono ritrovati insieme per condividere la gioia della vita di cristiani, come ogni anno, anche noi Ado di Quaderni ci siamo fatti sentire: un bel gruppetto è partito la mattina stessa, mentre i diciassettenni hanno iniziato la loro avventura addirittura il sabato precedente! La giornata è iniziata, come al solito, a suon di balletti e, dopo una breve introduzione di Don Nicola e Suor Tina, è giunto il momento della provocazione, uno spettacolo che introduce il tema dellincontro. Questanno si parlava di Speranza che, come si dice, “è lultima a morire, o meglio ancora non muore mai, che ci è sempre accanto ma che spesso siamo noi a non vedere. Grazie a molti gesti che ci sono stati proposti, al meraviglioso lavorar del gruppo teatrale e alle profonde parole del nostro vescovo, presente con noi per celebrare la Messa, siamo tornati a casa con un cuore davvero colmo di speranza, negli altri, nel futuro, nella vita, in Dio, ed anche pieno di felicità ed allegria, grazie alla successiva festa, un finale davvero da s-ballo per questo meeting! Per me è stata unesperienza straordinaria ritrovare così tanti ragazzi uniti in un clima di gioia e felicità e spero che questa mia testimonianza porti, a quanti di voi stanno attraversando un momento difficile, la forza per cercare questa Speranza che, sebbene si nasconda, a volte, durante i periodi più bui della vita, non ci abbandona mai.


Sofia Lonardi