La Commissione
Caritativa della nostra parrochia propone per questa giornaat della carità di
prendere in esame la “Realtà dell'Immigrazione”.
E' sotto gli occhi di
tutti che la nostra società in questi anni ha subito diverse trasformazioni in
molto ambiti di vita. Una delle più significative è senza dubbio la “Realtà
dell'immigrazione”.
Nel giro di pochi
anni, infatti, la nostra Italia è passata da un paese di emigranti a un paese
di emigrati. Questa realtà con il passare del tempo ha sorpreso e spiazzato per
la sua rilevanza numerica e per il suo impatto sulla nostra vita quotidiana.
La realtà migratoria
è senza dubbio complessa nella sua comprensione e nella sua gestione. Ci sono
persone che stanno vivendo esperienze di incontro solidarietà che mai avremmo
pensato possibili rimanendo in Italia, ma oltre al positivo emergono anche
reazioni problematiche segnate dalla paura dell'altro e dal diffondersi di
atteggiamenti razzisti.
A Quaderni com'è
l'Immigrazione?
Abbiamo più di 250
persone che vengono da altre nazioni, i più numerosi sono i romeni, gli
albanesi. I ganesi, gli indiani. I marocchini, i nigeriani, i cinesi ma abbiamo
anche persone che vengono dal Sri-Lanka, dal Pakistan, dalla Croazia ecc...
quasi il 14,9% della popolazione di Quaderni.
Cosa sta facendo la
nostra comunità per loro e con loro?
Nel 2010 è apparso
sull'Arena un'intervista che metteva in luce piccoli tentativi di sostegno,
collaborazione, coinvolgimento di queste persone:
–
Buon
inserimento dei piccoli nella scuola d'infanzia e primaria;
–
Accoglienza
e inserimento nella realtà sportiva e musicale;
–
Sostegno
per i ragazzi nell'anno scolastico e d'estate;
–
Distribuzione
da parte di alcune persone di cibo, alimenti, verdura;
–
C'è
stato anche l'inserimento nel lavoro;
–
Ultimamente
coinvolgimento di persone provenienti da altre nazioni nella festa della
contrade,
–
Da non
escludere l'accoglienza che alcune famiglie da alcuni anni fanno per i ragazzi
della Bielorussia con l' associazione “Aiutiamoli a Vivere”;
–
Infine
persone singole, che senza dare nell'occhio instaurano dei rapporti di
vicinato, di aiuto e di collaborazione.
Certo il lavoro di
inserimento, di integrazione, di armonizzazione con le persone di altri paesi
con la nostra realtà non è mai facile e non è mai terminato, dobbiamo tener
conto che la loro storia, la loro cultura, il loro modo di vivere la vita e
anche la religione è diverso dal nostro, e questo può creare delle difficoltà.
Compito nostro è
ascoltare, conoscere, cogliere ciò che c'è di positivo e come dice Papa
Francesco superare i pregiudizi, facendo crescere la solidarietà.
“Nessuno va
considerato inutile, fuori posto o da scartare”.
E' quello che ci
auguriamo si continui a fare nel nostro territorio.
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