Dal
2 al 5 gennaio ho avuto l’opportunità di mettermi in gioco e di riflettere su
temi importanti. Infatti, per quei giorni il Centro Pastorale Giovani ha
organizzato un campo invernale rivolto ai 17-20enni della provincia.
Non ero mai stata a Campofontana in inverno ma sempre solo in occasione dei campi SAF estivi. Forse proprio per questo quelle montagne hanno voluto ricoprirsi di neve per due giorni interi creando un paesaggio fantastico. E se il paesaggio era tale, quello che succedeva nella casa in cui sono stata ospitata era ancora più strepitoso! Non voglio dilungarmi troppo ma ho vissuto davvero tante esperienze che hanno lasciato il segno in quei quattro giorni! Ho potuto rivivere il sacramento del Battesimo, ascoltare tante fantastiche testimonianze, fare “scelte importanti” per il mio futuro, capire la bellezza di odi, vespri, salmi e adorazioni.
Uno dei “momenti forti” che ho vissuto è stato quello in cui, bendata, sono stata guidata da qualcuno che non conoscevo lungo un percorso che mi era ignoto. È stata una grande prova di fiducia perché non sapevo assolutamente cosa mi aspettasse ma c’era una mano che mi guidava ed io volevo fidarmi. Mi è facile a questo punto fare un confronto con la fede (che ha la stessa radice di fiducia): a volte siamo nel buio e non abbiamo idea di dove andare ma la mano di Dio ci prende e ci aiuta a trovare la strada. Ovviamente però bisogna fidarsi di questo tocco: “ Fede è salire sul primo gradino anche se non si vede tutta la scala”. Quando poi ho potuto togliermi la benda, ho visto una grande scritta proiettata sul muro : “È Gesù che cercate quando sognate la felicità – Giovanni Paolo II“.
Questa esperienza mi è piaciuta così tanto che, una volta tornata dal breve campo, l’ho riproposta agli adolescenti cercando di trasmettergli quel messaggio che è diventato importante per me : “Fidarsi è bene ma affidarsi è meglio”.
Sapevo che non sarebbe stato un campo “facile” (il titolo era “…la scelta continua”) ma ero anche sicura che ne sarei tornata cresciuta e piena di quell’energia che, nella vita frenetica di tutti i giorni, a volte si rischia di perdere.
Durante la messa conclusiva del campo Don Nicola, oltre a darci appuntamento alla “festa della vita”, ha proposto di partecipare agli incontri di preghiera per i giovani che si tengono una volta al mese presso il seminario di San Massimo. Il percorso pensato sarebbe stato di sei serate ma a gennaio due di queste erano già state fatte. Per questo motivo ho iniziato il cammino dal terzo incontro e lo concluderò il 9 maggio con l’ultimo. Mi sono proprio appassionata a questa serie d'incontri perché oltre a rivedere tanti amici con cui condivido la fede, ho l’opportunità di prendere del tempo per me e Dio e di riflettere su dei brani del Vangelo in modo diverso. Inoltre è fantastico cantare e pregare con i propri amici sentendo di condividere un sentimento così grande!
Non ero mai stata a Campofontana in inverno ma sempre solo in occasione dei campi SAF estivi. Forse proprio per questo quelle montagne hanno voluto ricoprirsi di neve per due giorni interi creando un paesaggio fantastico. E se il paesaggio era tale, quello che succedeva nella casa in cui sono stata ospitata era ancora più strepitoso! Non voglio dilungarmi troppo ma ho vissuto davvero tante esperienze che hanno lasciato il segno in quei quattro giorni! Ho potuto rivivere il sacramento del Battesimo, ascoltare tante fantastiche testimonianze, fare “scelte importanti” per il mio futuro, capire la bellezza di odi, vespri, salmi e adorazioni.
Uno dei “momenti forti” che ho vissuto è stato quello in cui, bendata, sono stata guidata da qualcuno che non conoscevo lungo un percorso che mi era ignoto. È stata una grande prova di fiducia perché non sapevo assolutamente cosa mi aspettasse ma c’era una mano che mi guidava ed io volevo fidarmi. Mi è facile a questo punto fare un confronto con la fede (che ha la stessa radice di fiducia): a volte siamo nel buio e non abbiamo idea di dove andare ma la mano di Dio ci prende e ci aiuta a trovare la strada. Ovviamente però bisogna fidarsi di questo tocco: “ Fede è salire sul primo gradino anche se non si vede tutta la scala”. Quando poi ho potuto togliermi la benda, ho visto una grande scritta proiettata sul muro : “È Gesù che cercate quando sognate la felicità – Giovanni Paolo II“.
Questa esperienza mi è piaciuta così tanto che, una volta tornata dal breve campo, l’ho riproposta agli adolescenti cercando di trasmettergli quel messaggio che è diventato importante per me : “Fidarsi è bene ma affidarsi è meglio”.
Sapevo che non sarebbe stato un campo “facile” (il titolo era “…la scelta continua”) ma ero anche sicura che ne sarei tornata cresciuta e piena di quell’energia che, nella vita frenetica di tutti i giorni, a volte si rischia di perdere.
Durante la messa conclusiva del campo Don Nicola, oltre a darci appuntamento alla “festa della vita”, ha proposto di partecipare agli incontri di preghiera per i giovani che si tengono una volta al mese presso il seminario di San Massimo. Il percorso pensato sarebbe stato di sei serate ma a gennaio due di queste erano già state fatte. Per questo motivo ho iniziato il cammino dal terzo incontro e lo concluderò il 9 maggio con l’ultimo. Mi sono proprio appassionata a questa serie d'incontri perché oltre a rivedere tanti amici con cui condivido la fede, ho l’opportunità di prendere del tempo per me e Dio e di riflettere su dei brani del Vangelo in modo diverso. Inoltre è fantastico cantare e pregare con i propri amici sentendo di condividere un sentimento così grande!
Marta Franchini
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