Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

28 settembre 2016

IL SALUTO DI DON RICCARDO

Carissimi fratelli di Quaderni, dopo sedici anni di servizio Sacerdotale in mezzo a voi, è giunto il momento di lasciarvi per continuare, fino a quando DIO vorrà, la mia collaborazione presbiterale nella comunità cristiana di Mozzecane.
Quanti ricordi affiorano nella mente in questi momenti.
Quanti ho incontrato in questi anni. Quanti bambini ho rigenerato al fonte battesimale. Quanti fanciulli e ragazzi ho accostato ai sacramenti della iniziazione cristiana. Quanti giovani ho preparato al Sacramento del Matrimonio ed ho poi accolto il loro “sì” davanti all’altare. Quanti fratelli e sorelle ho affidato alla Misericordia di DIO ed ho accompagnato all’ultima dimora.
Sono entrato in tutte le vostre case per portare la Benedizione del Signore e per ascoltare le vostre gioie e le vostre fatiche.
Quante iniziative pastorali sono state proposte in questi anni per rendere la nostra comunità cristiana segno di Cristo oggi nel nostro territorio a livello dei tre ambiti fondamentali di ogni parrocchia: l’annuncio della Parola di Dio, la celebrazione dei Divini Misteri nella Liturgia e nel servizio degli ultimi di questo mondo, ma primi nella considerazione del Signore.
Ma tutto questo è stato fatto con l’azione dello Spirito Santo e con la partecipazione e collaborazione di centinaia di persone della nostra comunità.
Parto serenamente perché ho la consapevolezza che in questi anni in cui abbiamo lavorato insieme ho trovato disponibilità e collaborazione, anche se a volte con qualche fatica (ma questo fa parte dei limiti umani) perché la Parrocchia è di tutto il popolo di Dio laici e sacerdoti.
Il nuovo parroco che verrà avrà il compito di coordinare il lavoro pastorale di due parrocchie Rosegaferro e Quaderni e quindi ci sarà maggiormente bisogno della collaborazione di tutti e di un maggior apporto laicale.
E’ l’augurio che fraternamente vi faccio: accogliere nella Fede Don Gianluca Bacco, nuovo Pastore, mentre io vi accompagnerò con la mia preghiera.


Don Riccardo

NUOVO POLO SANITARIO A QUADERNI

Come ben saprete pochi mesi fa sono stati inaugurati il nuovo stabile della farmacia e gli adiacenti ambulatori medici. Il signor Pivetti ci spiega che gli ambulatori sono in totale cinque, tutti adibiti alla medicina non invasiva. Due di essi 
verranno occupati dal dottor Dellis e dalla dottoressa Andreoli, rispettivamente medico di base ed omeopata. La dottoressa a breve terrà un incontro in cui spiegherà la propria disciplina; per gli altri tre ambulatori si sta lavorando affinché vengano occupati entro la fine dell’anno. 
In ogni caso i medici che hanno già confermato inizieranno a lavorare qui a Quaderni da metà settembre. L’obiettivo di questa struttura, ci racconta sempre il signor Pivetti che da anni lavora a questo suo progetto, è di creare un punto di riferimento per la sanità di base del 
Comune di Villafranca e garantire un buon livello sanitario, anche per quanto riguarda la medicina specialistica poiché si tenta di coinvolgere vari specialisti e non solo medici di base.

Beatrice Franchini

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ e GEMELLAGGIO IN POLONIA

I nostri ragazzi sono sempre in viaggio e sempre pieni di idee. Questa volta quattro di loro, Gaia, Giulia, Gianluca e Marta, si sono avventurati in un pellegrinaggio del tutto giovanile, la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) in Polonia, più precisamente a Cracovia, città natale di papa Giovanni Paolo II.
Questo speciale evento “è stata un’esperienza a dir poco eccezionale!” ci dicono i nostri pellegrini.
“Abbiamo avuto l’occasione di incontrare i giovani di tutto il mondo e ci siamo resi conto che non siamo i soli a credere in determinati ideali e valori. Valori che permettono di costruire ponti e abbattere muri, le strette di mano, le pacche sulla spalla, gli abbracci, gli sguardi, i sorrisi e tanto altro ci hanno aiutato a dimenticare la paura e qualsiasi pregiudizio verso l’altro e ci hanno permesso soprattutto di vivere un ‘esperienza di Chiesa universale. Non possiamo poi non sottolineare la strepitosa accoglienza del popolo polacco, un popolo volenteroso di accogliere così tanti pellegrini e di trattarli come suoi figli. Se questa GMG è riuscita bene è merito anche di tutte le famiglie che ci hanno aperto le loro case e i loro cuori. Infine non ci dobbiamo dimenticare del motore che ci ha spinti a partire alla volta di Cracovia: Papa Francesco. Le Sue parole ci hanno segnato e ci hanno spronato, caricandoci di una grande voglia di vivere e facendoci capire che il mondo si può cambiare ma dobbiamo essere noi i primi a volerlo, i primi a mettersi i gioco, i primi ad avere il coraggio di non essere “dei giovani da divano”, i primi ad “avere il coraggio di essere felici!”. Ai nostri giovani compaesani Papa Francesco ha parlato personalmente ma il suo messaggio non si ferma a loro, è rivolto a tutti i ragazzi!
Chissà quanti giovani del nostro piccolo paese saranno capaci di affrontare le loro paure e cambiare il mondo…

Marta e Gianluca




“Abbiate il coraggio di essere felici!” Proprio da questo messaggio del Papa siamo partite Giulia ed io per vivere il nostro gemellaggio. 14 giorni di emozioni intense, esperienze indimenticabili e  omenti di crescita. Per la prima settimana della nostra GMG siamo state ospitate dalle famiglie di una parrocchia della diocesi di Katowice, che ci hanno accolto come figli e dimostrato il loro amore e la loro Misericordia. Infatti  era proprio la misericordia il tema di questo incontro mondiale a Cracovia, “Beati i Misericordiosi perché troveranno Misericordia”: questo messaggio ci ha guidato attraverso luoghi caratteristici come il nuovo Santuario di San Giovanni Paolo II e la Chiesa di Gesù  Misericordioso, dove abbiamo attraversato la Porta Santa. Ma anche luoghi-testimonianza della Shoah, i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Inoltre il nostro piccolo gruppo ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia con una breve scenetta davanti a 40.000 persone durante il festival dei giovani della diocesi di Katowice. Insomma sono state due settimane ricche di attività, condivise con persone all’inizio sconosciute ma che poi sono diventate parte fondamentale del nostro viaggio ed ognuna con la sua storia che è stata per noi testimonianza di vita.          
Adesso non ci resta che aspettare la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2019 a Panama!

Gaia



SE LAVORIAMO INSIEME...

Tra poco riprendono le scuole : - Uffa … Noooo... Ugh … Che grande fortuna! Quanti stimoli! Che enormi opportunità offre la scuola!!!
Spesso lo dimentichiamo. Noi e i nostri figli  passiamo tanti giorni, tanti anni dentro la scuola, ma, come capita per tanti altri settori della nostra vita, siamo portati a vederne più le carenze, le magagne che non i lati positivi. Io proporrei di proclamare “Patrimonio dell’umanità” prima di tutto I BAMBINI, tutti i bambini, perché hanno bisogno sempre di essere tutelati, molto più dei monumenti, poi LA CULTURA, che viene veicolata, soprattutto per i piccoli, dalla scuola. 
Quando saluto i bambini, l’ultimo giorno di doposcuola, raccomando sempre loro di impegnarsi al massimo, di far tesoro di tutto ciò che verrà loro proposto, perché è davvero una ricchezza che  potranno usare per costruirsi un futuro ma anche a favore di tutta la società. Lo dico ai piccoli e anche ai ragazzi che mi affiancano, come volontari, con i quali condivido le fatiche e le soddisfazioni che questa attività estiva implica. Insieme tentiamo di dare una risposta alle famiglie del nostro paese, che sentono il bisogno di offrire ai loro figli un supporto nello svolgere i compiti  assegnati  per il periodo estivo; supporto quasi indispensabile per coloro che provengono da altri Paesi, che hanno bisogno di una mediazione per decifrare meglio il linguaggio dei libri di testo.  
L’impegno e la costanza che le famiglie mettono nel portarci i loro figli, dimostrano che ritengono importante la formazione e il successo scolastico per il loro futuro. 
L’impegno e la costanza che mette ogni volontario gratuitamente dimostrano invece che hanno ben compreso quanto sia utile il loro lavoro, ampiamente ripagato dalla gioia di aver fatto qualcosa di molto importante per questi piccoli... e dai sorrisi e l’affetto che ci regalano. 
La scuola non è altro che questo: una porta spalancata sul futuro. A dispetto di tutto il can can che la televisione ci propina in merito ai temi dell’accoglienza, propongo di guardarci attorno, con il cuore aperto, e di mettere in circolazione almeno un po’ di quanto abbiamo avuto la fortuna di ricevere nascendo in questo Occidente benestante. Ciò che abbiamo ricevuto non è prioritariamente il denaro, ma il tempo, l’intelligenza, la cultura e aiutiamoci a spendere questi doni camminando fianco a fianco con  chi ha tratti somatici o vestiti diversi dai nostri. Potremo così scoprire che c’è un’ UMANITà di base che ci accomuna con cui si può eccome convivere: lo fanno tutti i giorni i bambini a scuola e manco si accorgono delle differenze. 
Loro sì che sono avanti, sono già il futuro!!!                                                                           
Alba Franchini


Ogni persona che conosci nella vita è una foglia che arricchisce il tuo albero.

G. Guglielmino

GRAZIE DON RICCARDO!

Quando don Riccardo ci ha comunicato il suo trasferimento, anche se sono ormai otto anni che avrebbe potuto essere a riposo, siamo rimasti tutti stupiti, rattristati, non avremmo voluto che se ne andasse dalla nostra parrocchia!
È difficile lasciar partire una persona con cui ti trovi bene, che conosci da tanto tempo, sia nei pregi che nei difetti, ma a cui vuoi bene e senti che la stima è reciproca.
Non è stato amore a prima vista, venivamo da anni burrascosi e siamo stati molto prudenti nel concedergli la nostra fiducia.
Don Riccardo con la pazienza e l’autorevolezza di un buon padre ha saputo affiancarci, stimolandoci continuamente nella preghiera, nella formazione personale e comunitaria, ha saputo aspettare che fossimo pronti a fare il primo passo per essere protagonisti della vita parrocchiale come laici, testimoni della nostra timida fede.
Ha stimolato la nascita di commissioni perché tutti gli ambiti pastorali fossero gestiti e coordinati insieme, ha voluto fortemente il giornale parrocchiale per avere un ulteriore strumento di comunicazione e di dialogo, ha gestito il fondo di solidarietà parrocchiale che ha fatto emergere tutta la bontà e la disponibilità all’aiuto verso le persone in difficoltà che la nostra parrocchia sa dare.
Ecco, se guardo a questi anni vissuti insieme, pur nelle difficoltà e nei contrasti a volte anche accesi, direi che abbiamo cominciato ad imparare a rispettarci e a collaborare per il bene comune, cercando di uscire dal proprio piccolo gruppo e dai propri interessi personali per essere al servizio gratuito della comunità.
Grande esempio di amore e dedizione è stata per noi Mariella, sempre presente, sempre una parola o un dolcetto per tutti, vulcano di idee, portinaia e segretaria, cuoca sempre all’opera… ci mancheranno i profumini che arrivavano dalla sua cucina e ci distraevano durante la messa!
Ci mancherà questa strana coppia, sempre pronti a fare festa insieme a noi, vicini nei momenti della gioia e in quelli dello sconforto e del dolore.
Caro don Riccardo e cara Mariella, vi ringraziamo per aver camminato per tanto tempo insieme a noi e vi assicuriamo che la nostra preghiera e il nostro affetto vi accompagneranno nella vostra nuova avventura. GRAZIE!!!

Carla Belladelli – Vicepresidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale


PALIO DELLE CONTRADE

Quest’anno abbiamo deciso di riproporvi il discorso fatto in occasione della cena di tutte contrade: Vogliamo che questo palio si colori della bellezza variopinta delle contrade, ciascuna espressione di una sfumatura diversa che segna l’appartenenza a un fazzoletto di territorio, alle sue consuetudini, alle sue caratteristiche di quotidianità.
Ma in questa varietà di colori non marca la differenza anzi! Determina e consolida la convivialità delle forze in campo: tutto un paese si è mobilitato, dagli alpini alla polisportiva, dal GASQ ai volontari, dai privati alle attività produttive: insomma, ciascuno, con la propria esperienza e competenza, è il protagonista di questo palio, con una sinergia alimentata esclusivamente dall’AMORE per il proprio territorio e le sue tradizioni.
Questa giornata è variopinta non solo per i differenti colori delle contrade, ma per le differenti mani che hanno lavorato e contribuito a rendere “festa” questo momento: mani che si stringono e si intrecciano, mani che si salutano reciprocamente, mani che rispondono a una scel
ta di coraggio, quella di costruire un evento straordinario per il nostro paese, nonostante le fatiche e i pronostici, nonostante i dubbi e qualche tentennamento dettato dalla paura di rischiare.
Noi ci abbiamo provato anche quest’anno e siamo qui oggi perché, al di là della retorica, davvero tutti insieme possiamo confermate il motto L’UNIONE FA LA FORZA!... ma soprattutto, che l’entusiasmo e la passione contagiosa possono muovere le montagne e rendere lieve ogni sforzo.

Luisa Rodeghero
LE CONTRADINE


20 settembre 2016

QUADERNI E LA PRIMA GUERRA MONDIALE

La sera di martedì 20 settembre verrà presentato presso il Centro Sociale il libro QUADERNI E LA GRANDE GUERRA 1915-1918. Il libro è nato in seguito alla serata sul tema della Prima Guerra Mondiale che fu proposta il 14 gennaio scorso nella nostra Sala Civica e che ebbe un importante successo.
Si sentì subito l’esigenza di avere su carta quanto fu detto e mostrato quella sera, affinché la memoria storica non andasse perduta. Il Gruppo Alpini in accordo col Gruppo del Lunedì, raccogliendo le richieste emerse quella sera, incaricarono alcuni di coloro che già trent’anni fa scrissero il volume sulla storia della nostra Parrocchia, di redigere un libro su questo argomento.
È’ un lavoro scritto a più mani, cinque esattamente: Cesare Farinelli, Giordano Franchini, Ugolino Franchini, Alpidio Galvani e Maria Corina Scattolini.
Il lavoro, a volte molto intenso, ci ha impegnato per circa sei mesi: in giro a cercare, rovistare per archivi, sia in Italia che all’estero, chiedere alle famiglie di raccontare quanto i loro nonni avevano tramandato, e mettere a disposizione cimeli, scritti o altro che riguardassero i nostri caduti e anche coloro che dalla guerra son tornati, i reduci.
Una volta terminata la fase di scrittura il lavoro è stato sottoposto al vaglio del prof. Maurizio Zangarini, per anni titolare della cattedra di Storia Moderna presso la nostra Università ed egli, apprezzandone il contenuto, ha accettato volentieri di scriverne la prefazione.
Ora il libro verrà finalmente distribuito, la sera della presentazione e poi durante le giornate della Sagra di san Matteo. Affinché le generazioni future abbiano a disposizione una importante testimonianza storica sarebbe auspicabile che in ogni famiglia di Quaderni ci fosse una copia di questo unico importante libro.

Ugo Franchini



30 giugno 2016

AMORIS LǼTITIA - LA GIOIA DELL'AMORE: Esortazione apostolica post-sinodale sull'amore nella famiglia

L'esortazione apostolica post-sinodale, datata 19 marzo, raccoglie i risultati di due Sinodi sulla famiglia, insegnamenti pontifici, catechesi.

Premessa
Sette paragrafi introduttivi che mettono in piena luce la consapevolezza della complessità del tema e l'approfondimento che richiede. Il Papa che «non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero». Ma soprattutto il Papa afferma subito e con chiarezza che bisogna uscire dalla sterile contrapposizione tra ansia di cambiamento e applicazione pura e semplice di norme astratte.
Capitolo primo: “Alla luce della Parola”
Il Papa articola la sua riflessione a partire dalle Sacre Scritture: la Bibbia «è popolata da famiglie, da generazioni, da storie d'amore e di casi familiari» (AL8) e a partire da questo dato si può meditare come la famiglia non sia un ideale astratto, ma un «compito “artigianale”» (AL16) che si è confrontato anche con il peccato sin dall'inizio.
Capitolo secondo: “La realtà e le sfide delle famiglie”
La situazione attuale delle famiglie chiede di tenere «i piedi per terra», affrontando numerose sfide: fenomeno migratorio, negazione ideologica della differenza di sesso (“ideologia del gender”); cultura del provvisorio; mentalità antinatalista; impatto delle biotecnologie nel campo della procreazione; mancanza di casa e lavoro. La concretezza è cifra fondamentale dell'Esortazione.
L'umiltà del realismo aiuta a non presentare «un ideale tecnologico del matrimonio troppo astratto, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono» (AL36). E' necessario dare spazio alla formazione della coscienza dei fedeli: “Siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle” (AL37).
Capitolo terzo: “Lo sguardo rivolto a Gesù: la vocazione della famiglia”
Elementi essenziali dell'insegnamento della Chiesa circa il matrimonio e la famiglia. Capitolo che illustra in maniera sintetica la vocazione della famiglia secondo il Vangelo così come è stata recepita dalla Chiesa nel tempo (indissolubilità, sacramentalità del matrimonio; trasmissione della vita ed educazione dei figli). Lo sguardo ampio include anche le «situazioni imperfette». Ci sono elementi positivi nelle forme matrimoniali di altre tradizioni religiose. La riflessione include anche le «famiglie ferite». Mentre va espressa con chiarezza la dottrina, sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse situazioni, essendo attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione» (AL79).
Capitolo quarto: “L'amore nel matrimonio”
Il capitolo è una vera e propria esegesi attenta, puntuale, ispirata e poetica del testo paolino “Inno all'amore” di Cor 13, 4-7. si tratta di un contributo estremamente ricco e prezioso per la vita cristiana dei coniugi, che non aveva finora paragone in precedenti documenti papali.
Capitolo quinto: “L'amore che diventa fecondo”
Il capitolo è concentrato sulla fecondità e la generatività dell'amor: accogliere una nuova vita, attesa dalla gravidanza, amore di madre e di padre. Ma anche fecondità allargata, adozione, accoglienza.ù
capitolo sesto: “Alcune prospettive pastorali”
Nel capitolo il Papa affronta alcune vie pastorali che orientano a costruire famiglie solide e feconde secondo il piano di Dio. Le famiglie sono soggetto e non solamente oggetto di evangelizzazione. Seguono: guidare i fidanzati nel cammino di preparazione al matrimonio, accompagnare gli sposi nei primi anni della vita matrimoniale, ma anche in alcune situazioni complesse e in particolare nelle crisi. Inoltre si parla anche dell'accompagnamento delle persone abbandonate, separate o divorziate e si sottolinea l'importanza della recente riforma dei procedimenti per il riconoscimento dei casi di nullità matrimoniale. Si mette in rilievo la sofferenza dei figli nelle situazioni conflittuali e si conclude: “il compito pastorale più importante riguardo alle famiglie è rafforzare l'amore a sanare le ferite, in modo che possiamo prevenire l'estendersi di questo dramma nella nostra epoca” (AL246).
Capitolo settimo: “Rafforzare l'educazione dei figli”
Il capitolo è tutto dedicato all'educazione dei figli: la loro formazione etica, il valore della sanzione come stimolo, il paziente realismo, l'educazione sessuale, la trasmissione della fede, e più in generale la vita famigliare come contesto educativo. Notevole è la sezione dedicata all'educazione sessuale, nel quadro di un'educazione all'amore, alla reciproca donazione.
Capitolo ottavo: “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità”
Il capitolo ottavo costituisce un invito alla misericordia e al discernimento pastorale davanti a situazioni che non rispondono pienamente a quello che il Signore propone. Il Papa qui scrive e usa tre verbi molto importanti: “accompagnare, discernere e integrare”, fondamentali nell'affrontare situazioni di fragilità, complesse o irregolari. Il  capitolo è molto delicato. Per leggerlo si deve ricordare che «spesso il lavoro della Chiesa assomiglia a quello di un ospedale da campo» (AL291). Qui il Pontefice assume ciò che è stato frutto della riflessione del Sinodo su tematiche controverse. Si ribadisce che cos'è il matrimonio cristiano e si aggiunge che «altre forme di unione contraddicono radicalmente questo ideale, mentre alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo». “Discernimento” circa le situazioni “irregolari”: “sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse situazioni, ed è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione” (AL296). Affermazione importante: “Se si tiene conto dell'innumerevole varietà di situazioni concrete (…) è comprensibile che non ci si dovesse aspettare dal Sinodo o da questa Esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi. E' possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari. Papa Francesco, per evitare equivoci, ribadisce con forza: “Comprendere le situazioni eccezionali non implica mai nascondere la luce dell'ideale più pieno né proporre meno di quanto Gesù offre all'essere umano. Oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare i matrimoni e così prevenire le rotture” (AL307).
Capitolo nono: “Spiritualità coniugale e famigliare”
Il nono capitolo è dedicato alla spiritualità coniugale e famigliare, «fatta di migliaia di gesti reali e concreti» (AL315). Con chiarezza si dice che «coloro che hanno desideri profondi non devono sentire che la famiglia li allontana dalla crescita nella vita dello Spirito, ma che è un percorso che il Signore utilizza per portarli ai vertici dell'unione mistica» (AL316). Nel paragrafo conclusivo il Papa afferma: “Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa” (AL325). Si conclude con una Preghiera alla Santa Famiglia (AL325).

Dalla sintesi a cura della Sala Stampa della Santa Sede  aprile 2016


SPAZIO ALLA LETTURA

Il libro che vi consiglio si intitola "ACCABADORA" di Michela Murgia.La scrittrice,attraverso un'interessante spaccato della Sardegna degli anni 50,affronta temi attualissimi e delicatissimi,quali "adozione" ed "eutanasia",con la destrezza ed il tatto di una scrittrice vera.La sua sensibilità non inganni però,questo è un libro forte come solo le penne sensibili possono creare.E' una storia che coinvolge ed incuriosisce perchè racconta il rapporto tra due donne particolari,una madre e una figlia fuori dal comune,cresciute in una realtà ereditata dagli antenati fatta di abitudini e di cose sempre sapute e mai dette.              
Lasciamo al lettore la sua interpretazione,senza pesare troppo sugli argomenti trattati,che pur se non condivisi, lo faranno sicuramente riflettere.
Buona lettura!
Quintarelli Claudia


PELLEGRINAGGIO MARIANO A REGGIO EMILIA

Lo scorso 18 marzo la Parrocchia e il Gruppo per la Terza Età ha organizzato un'uscita nella città di Reggio Emilia per visitare il Santuario Mariano della Beata Vergine della Ghiara senza, però, trascurare una visita culturale alla città, che si pregia di aver adottato per prima la bandiera tricolore.
Il programma si presentava molto interessante e ho voluto aggregarmi anche perché conoscevo poco la città e non avevo mai visitato il famoso santuario mariano.
Il pullman era pieno. Già al momento della partenza si respirava un'aria di gioiosa aspettativa. La giornata prometteva bene!
Arrivati a Reggio abbiamo assistito nella basilica mariana alla messa celebrata  da don Riccardo. Alla celebrazione è seguito un lungo momento di riflessione e di silenzio dedicato,  soprattutto, alle confessioni.
La costruzione della Basilica ricorda il miracolo, storicamente e scientificamente documentato,  avvenuto il 29 aprile 1596 quando il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, improvvisamente incomincio a parlare e a udire mentre stava pregando davanti a un'immagine della Madonna dipinta sul muro dell'orto dei "Padri Servi di Maria" che si trovava nei pressi di un piccolo corso d'acqua ormai asciutto e ghiaioso. Di qui il nome di Vergine della Ghiara,  datole dopo la sua collocazione nella basilica. In seguito, la devozione alla sacra immagine attrasse sempre più fedeli e  i miracoli si moltiplicarono.           
Dopo il pranzo ci siamo goduti una tranquilla  passeggiata per il centro della città. Reggio è veramente a misura d'uomo, lontana dal caos e dalla frenesia di altri centri cittadini e mi ha trasmesso un senso di sereno benessere.
Per completare la nostra uscita di carattere religioso e culturale abbiamo visitato la stupenda cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, di origine antichissima (IX sec.),  più volte restaurata e ingrandita fino ad assumere l'attuale aspetto architettonico nel 1600.
Altra interessantissima visita è stata quella  al Museo del Tricolore che si trova all'interno del municipio della città ed è adiacente alla Sala del Tricolore dove è conservata la prima bandiera bianco, rosso e verde scelta  il 7 gennaio 1797 quale simbolo della Repubblica Cispadana;  vessillo di libertà ad imitazione del tricolore adottato dalla rivoluzione francese.
Così si è conclusa la nostra giornata reggiana. Che dire di più? Sono momenti di distacco dal tra, tran quotidiano, momenti in cui si è indotti a vedere e a pensare cose nuove, che ci danno una prospettiva di vita più ricca e stimolante.
Alpidio