Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

16 settembre 2015

ARRIVEDERCI QUADERNI

Arrivederci Quaderni!
Aspettavo che non arrivasse mai il giorno del saluto. Forse la tristezza di lasciare Quaderni si è mitigata con la festa delle Contrade, soprattutto per l’impegno di non annacquare una giornata così con qualche groppo nella gola.
In ogni missione ho ricevuto 100 volte di più di quanto ho potuto dare. Pure a Quaderni è accaduto così. Cominciando dal luogo: aspettavo da tempo di trovare un posto dove si vive al ritmo della Creazione e dove il senso delle Feste Cristiane viene dato dal calendario, facendo partecipe la Natura, primo luogo della Rivelazione Divina, nel mistero della Redenzione. Così, il mio primo Natale in mezzo a voi, fu capire perché Cristo è il Sole di Giustizia che nasce dall’alto. Quelle giornate buie e nebbiose cullavano al sole che cominciava la sua corsa ascendente, paragonandolo dalla Tradizione Cristiana alla nascita del Messia.
Fu poi vivere la Pasqua in mezzo ai prati risvegliati dall’inverno e soprattutto con i peschi in fiore. Loro cantano meglio di nessuna voce la Vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Attraverso il dono della Fede cercavo di dare voce alle creature e vedevo che in quella sinfonia si associava tutto il creato che mi veniva incontro nei dintorni.
Alle persone che formano la comunità devo ringraziare la accoglienza e la testimonianza di Chiesa. Ho capito cosa rappresenta la Chiesa in un paese cristiano, qual’è la sua missione e cosa significa.  Perciò, dire che è la Casa Paterna non è un eufemismo: ogni domenica ci si ritrova in famiglia per condividere il Pane della Parola e il Pane Vivo disceso dal Cielo. In ogni occasione, bella o triste, le campane, vere “voci di Dio”, chiamano ai figli a condividere sia la festa che il lutto. Fu in una occasione particolarmente difficile per Quaderni quando comincio a pensare che Dio mi chiamava per restare in mezzo a voi. Si rumoreggiava già la possibilità di dover fare a meno di un sacerdote che seguisse la comunità. Vedendo la gente accudire in Chiesa, avevo capito che era è per tutti un punto di riferimento essenziale. Il “colpo di grazia” è venuto da Papa Francesco quando, nella sua prima Pasqua come successore di Pietro disse “che tristezza vedere il giorno di Pasqua chiese chiuse”. Da allora le strade si appianarono e così ho trascorso non solo Natale e Pasqua ma tutto un anno in cui ho confermato quello che avevo intuito fin dall’inizio.
Non posso lasciare di testimoniare la mia gratitudine per don Riccardo e Mariella. Il suo esempio sacerdotale, la sua dedizione totale alla comunità mi edifica e stimola a seguire il mio impegno e mi fa vedere in maniera concreta cosa è un discepolo di Cristo. La presenza di Mariella accompagnando la vita della parrocchia, aggiungendo quello che solo con un cuore materno si può aggiungere perché le cose vadano nel miglior modo mi spingeva sempre a tornare e a non voler andare via. Che bei momenti vissuti dopo le funzioni, quando sapendo che si aveva fatto da parte di tutti (coro, ministranti ecc…) il meglio per la Gloria di Dio si festeggiava come a casa! Che bell’aria di famiglia!
Ecco la Chiesa, presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Capisco, e con il dolore di lasciarvi cosa ci chiede Gesù quando ci invita a pregare che il Padre mandi operari alla sua messe perché è vasta…
Arrivederci Quaderni! Pregate per me, pregherò SEMPRE per voi!
Don Pablo Zambruno





14 settembre 2015

TORNEO DELLE CONTRADE 2015

A commento del torneo delle contrade 2015 abbiamo scelto di riportare gli interventi fatti dalle madrine proprio in apertura dei giochi; essi chiariscono ancora una volta il valore e le intenzioni profonde di questo momento comunitario:

"Vorremmo che il torneo delle contrade, oltre che per la sua valenza ludica e sportiva, assumesse un'importante valenza sociale. Desideriamo che sia occasione di incontro e non di scontro, un modo per stare insieme, parlarsi, unire le famiglie, conoscere i nuovi arrivati nel nostro paese e stringere nuove amicizie. Viviamo in un tempo che, putroppo, tende ad isolarci, a farci vivere la nostra vita come se gli altri non esistessero, o comunque restassero ai margini, senza la possibilità di un incontro vero e sincero. Vorremmo che fossimo più disposti ad aiutarci e a farci aiutare, facendo nostra una cultura di reciprocità, di confronto sereno delle idee, per arricchirci reciprocamente. Speriamo che il torneo delle contrade 2015 possa essere veramente una festa di tutto il paese, di tutti i quadernesi vecchi e nuovi e che alla conclusione di questi due giorni di competizioni ci ritroviamo tutti un po' più disponibili, generosi, sportivi nel vero senso della parola.


Riteniamo molto importante spiegare perché abbiamo scelto Francesca Porcellato quale madrina del torneo 2015. L'abbiamo voluta perché lei è un esempio vivente di quanto la vita sia nelle nostre mani, di quanto noi possiamo modellearla con la nostra forza di volontà anche contro le avversità della vita. L'abbiamo voluta perché è un esempio vivente di cosa deve essere lo sport, di come esso possa formare la nostra personalità, proiettandola nella competizione non solo verso gli avversari ma, soprattutto, verso noi stessi, non accontentadoci mai dei traguardi raggiunti e guardando sempre più in là, verso mete ancora più ambiziose e gratificanti."

Gruppo Organizzativo Contrade


2 settembre 2015

CAMPO C-19 LORETO-ASSISI

Questestate io e Marta abbiamo partecipato al campo Saf dedicato ai diciannovenni. Insieme a noi cerano diversi ragazzi di altre parrocchie della diocesi, un team di cuochi, Don Alessandro e Don Nicola di casa Serena. Il campo è durato una settima durante la quale abbiamo fatto un pellegrinaggio da Loreto ad Assisi. Ogni mattina percorrevamo un tratto di strada con lautobus poi continuavamo il percorso a piedi per 10/15 km fino a quando non arrivavamo in qualche convento o monastero dove venivamo ospitati per la notte.
Durante la settimana ci ha guidato il racconto biblico dellarrivo degli Ebrei alla Terra Promessa che abbiamo paragonato al nostro pellegrinaggio che aveva come meta la città di Assisi; inoltre le figure che ci hanno guidato e di cui abbiamo conosciuto la storia sono stati San Francesco e Santa Chiara.
 Abbiamo fatto diverse attività come: lavori di gruppo con gli animatori, momenti di deserto, condivisione a coppie o in piccoli gruppi. Inoltre una sera siamo andati a vedere uno spettacolo teatrale incentrato sulla vita di Santa Chiara e abbiamo visitato le Chiese più significative di Assisi.
É stata un esperienza nuova e molto bella perché abbiamo avuto la possibilità di metterci in gioco al 100%, abbiamo conosciuto persone nuove e abbiamo potuto riflettere su alcuni temi importanti e profondi. Una delle cose più belle è stata lo spirito con il quale abbiamo vissuto il campo: era come se fossimo tutti una grande famiglia, sempre insieme e con la voglia di scoprire e scoprirsi sempre di più.

Queste esperienze sono arricchenti sia dal punto di vista della Fede ma anche per la crescita personale di ognuno, per questo invito tutti gli adolescenti e i giovani a provarle.

Noemi Meneghelli