Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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23 aprile 2014

A VILLAFRANCA CON DON CIOTTI



La sera dello scorso 7 febbraio era una di quelle brutte sere che ti invitano a startene a casa sul divano a guardare la TV. Pioggia e vento, però, non hanno impedito a tantissima gente di venirsene a Villafranca ad ascoltare don Luigi Ciotti.
La grande chiesa della Madonna del Popolo è molto affollata. Tante facce note che trovo di solito a questo genere di appuntamenti ma… quanta tanta altra gente! C’è, naturalmente, don Riccardo. Noto con piacere anche alcune persone di Quaderni che, evidentemente, hanno deciso che ne valeva la pena.
Renzo Fior, responsabile della Comunità Emmaus di Villafranca, introduce la serata, ricordando che l’incontro si propone di portare alla memoria due avvenimenti. Innanzitutto il settimo anniversario della morte dell’Abbè Pierre - il 22 gennaio 2007. Fondatore di Emmaus, personaggio di cui tutto il mondo ha riconosciuto la grandezza e, cosa che non tutti sanno, dal 2005 cittadino onorario di Villafranca. Si vuole ricordare anche il sessantesimo anniversario di quel febbraio 1954, quando egli tenne il celebre discorso a Radio Luxemburg che così cominciava: “Amici, aiuto!... Una donna è morta di freddo questa notte alle 3.00 sul marciapiede di corso Sebastopoli. In mano aveva il biglietto con cui era stata sfrattata l'altro ieri... Ogni notte ci sono più di duemila poveri sui nostri marciapiedi che soffrono il freddo, muoiono senza cibo, senza pane, senza tetto…”. Quell’appello toccò il cuore di tutto il mondo, scuotendone l’indifferenza.
Ed eccolo, don Ciotti. Lo conoscono tutti. E’ il fondatore del “Gruppo Abele” e di “Libera”: un prete di strada come lo ebbe a definire il cardinal Pellegrino nell’ordinarlo sacerdote a Torino. Un prete sempre in trincea contro le mafie e in soccorso ai tossicodipendenti. Un prete che non ha paura di parlar chiaro, anche se adesso deve viaggiare con una scorta armata.
Il suo, come al solito, è un discorso appassionato, gridato quasi, un discorso che mi sembra tracimare oltre parole. Mi sento incapace di riassumere questo fiume di passione evangelica e civile che tutto innonda. Lo farò con piccoli flash.
“Il grande segnale deve essere quello della prossimità che consiste nella capacità e nel desiderio profondo di mettersi  nei panni dell’altro. Questo coinvolgimento è la prima dimensione della giustizia”.
“L’Abbè Pierre ci ha insegnato a metterci in gioco, a non essere cittadini a intermittenza, a seconda dei momenti e delle opportunità. Non basta commuoversi,  bisogna muoversi!”.
 “Sì, prete di strada! Perché è la strada a insegnarci il cammino. Sulla strada incontriamo tante povertà, tra cui cinque milioni di nostri concittadini che vivono in una situazione di povertà assoluta. Sono stanco di sentire gente che si riempie la bocca di solidarietà. Io mi auguro che ci sia meno solidarietà e piu’ rispetto dei diritti e piu’ giustizia”.
“Abbiamo in Italia sei milioni di persone analfabete di ritorno. L’Europa ci ha ricordato che siamo agli ultimi posti per quanto riguarda le istituzioni  scolastiche. Non possiamo limitarci a occuparci dell’istruzione senza rimuovere le cause sociali e politiche di questo tipo di emarginazione”.
“Dobbiamo operare tutti insieme. Io sono convinto che è il NOI che vince. NOI dobbiamo dare speranza, dobbiamo abitare questo nostro tempo. Il problema piu’ grave è il nostro sguardo assente, la nostra indifferenza, il non prendere coscienza della realtà . Risento dentro di me le parole di Padre Turoldo, di Padre Balducci… non ci sono piu’ ma il loro grido non si è spento”.
Mi fermo qui per mancanza di spazio. Dell’appassionato, terribile discorso di don Ciotti mi è rimasta dentro una certezza: finchè ci saranno persone come lui, come l’Abbè Pierre, come tantissimi altri che ci mettono la faccia – tra loro potremmo esserci anche noi – è possibile coltivare la speranza di un mondo migliore.   
     Alpidio  



     
                                                                                                                                                                               

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