Come
ogni anno dal 1974 la conferenza episcopale italiana promuove, la prima
domenica di febbraio, la “Giornata per la Vita”, sorta con lo scopo di tener
vivo il valore della Vita umana fin dal suo concepimento, dato che la legge
italiana ammette, a determinate condizioni, l’aborto. Noi crediamo che fin dai
primi istanti di vita l’embrione è “UNO DI NOI”. Con l’andare del tempo questa
giornata ha sempre più aperto la sua attenzione al valore delle Vita non solo
al suo inizio ma in tutto il suo percorso, fino alla sua naturale conclusione.
Per
il credente ogni essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio,
per cui la vita umana va sempre protetta, aiutata nel suo sviluppo, rispettata
e ci si deve opporre con tutte le forze contro ogni umiliazione e offesa alla
persona umana di qualsiasi età, nazionalità, religione, cultura, tendenza
diversa da noi.
Le
cronache purtroppo riportano fatti e atteggiamenti non sempre in linea con
questi valori, ma dobbiamo avere il coraggio di esprimere pareri negativi nei
confronti di chi agisce in questo modo. Pensiamo solo al bullismo, del quale si
continua a parlare anche in questi giorni. Quello che rattrista è anche il
fatto che certi atti contro la persona umana si cerca di non valutarli nella
loro serietà, giustificandoli come giochi, bravate, mentre in realtà non vanno
sottovalutati.
Su
questo argomenti Papa Francesco nella sua esortazione “La gioia del Vangelo”
interviene in più punti; la sua preoccupazione è soprattutto quella di avere
cura della fragilità, della debolezza umana. Ecco le sue parole: “Tra questi
deboli di cui la Chiesa vuol prendersi cura con predilezione ci sono i bambini
nascituri, che i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuol
negare la dignità umana togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in
modo che nessuno possa impedirlo. Tutti noi cristiani siamo chiamati a
prenderci cura dei più fragili, a prestare attenzione per essere più vicini a
nuove forme di povertà e fragilità: tossicodipendenti, senza tetto, i
rifugiati, gli anziani sempre più soli e abbandonati, la tratta delle persone,
le reti della prostituzione. Doppiamente povere poi sono le donne che soffrono
di situazioni di esclusione, maltrattamento e violenza perché spesso si trovano
con minori possibilità di difendere i propri diritti”.
E
Papa Francesco conclude: “La sola ragione umana è sufficiente per riconoscere
il valore inviolabile di ogni vita umana, ma se la guardiamo anche a partire
dalla fede ogni violazione della dignità
personale dell’essere umano grida vendetta al cospetto do Dio e si configura
come offesa al creatore dell’uomo.
La redazione