Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

11 gennaio 2014

LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2013



Domenica 20 Ottobre, si è celebrata anche nella nostra Parrocchia l’87ª Giornata Missionaria Mondiale. La frase simbolo scelta per questo 2013 è: “Sulle strade del mondo”, uno slogan quanto mai appropriato, perché Papa Francesco vuole una Chiesa sempre più presente sulle strade della vita e del mondo.

 Una comunità cristiana racchiusa in sacrestia, non imparerà mai ad assaporare “l’odore delle pecore”.

Al di là della colorita espressione di Papa Francesco, una frase del genere richiama a un impegno apostolico ogni battezzato per essere testimone di Cristo nella quotidianità della vita; qui, in casa nostra, come sotto le diverse latitudini del mondo.

All’ingresso in chiesa ci attendevano i tradizionali simboli di questa ricorrenza liturgica: la vivace tovaglia dell'altare rifletteva i colori variopinti dell'Africa, le cinque bocce colorate rappresentavano i cinque continenti. Il giallo per l’Asia, il rosso per le Amerche, il verde per l’Africa, il bianco per l’Europa e infine l’azzurro per l’Oceania.

A celebrare e animare la celebrazione eucaristica del sabato sera e della domenica erano presenti un sacerdote e uno studente di teologia provenienti dalla sede di Lonato (BS).  Appartengono alla “Comunità Missionaria di Villaregia”  che, fondata nella diocesi di Chioggia, è impegnata nell'azione di apostolato e di servizio ai poveri, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Molto espressiva la tringolazione proposta dal celebrante di nazionalità colombiana: ha trascorso i primi vent’anni di vita in Colombia, i secondi vent’anni come missionario in Brasile e i terzi vent’anni qui in Italia. Cosa gli riserverà il futuro?

Non è forse anche questo il paradigma vivente dello slogan “sulle strade della vita e del mondo”?

La simbologia della strada e del cammino, così suggestiva, mi ha riportato all’esperienza della predicazione di Gesu’ che con i calzari impolverati e senza sapere dove la notte avrebbe riposato, percorreva le strade della Galilea, della Samaria e della Giudea annunciando la sua stupenda novità.

A questo siamo chiamati anche noi.  Solo camminando sulle strade del mondo, ignorando territori e confini veri o fittizzi,  avremo l’opportunità di incontrare tanta gente, di parlare e agire da cristiani non dimenticando che la Chiesa non cresce per proselitismo ma per testimonianza. Questa è la Missione!

Nella preghiera dei fedeli si sono ricordati anche i Gruppi che spontaneamente e gratuitamente operano a Quaderni al fine di alleviare le sofferenze in alcuni paesi del Terzo Mondo.  E’ importante che essi siano generosamente sostenuti e incoraggiati da tutta la comunità parrocchiale e abbiano la coscienza e la gioia di sentirsi umili strumenti di Dio verso i piu’ poveri, nello sforzo di diffondere quell’amore che è l’essenza del messaggio evangelico.

Alpidio





40° meeting adolescenti



Il Meeting diocesano che si è tenuto il 12 ottobre in Arena, ha richiamato circa diecimila giovani adolescenti.
Le parrocchie, sono state divise in “isole” e si sono trovate a gruppi in cinque luoghi diversi di Verona, dove è stata fatta un'introduzione alquanto divertente al Meeting, e si sono poi riunite per le 17:30 in Arena.
L'incontro in Arena si è aperto con l'animazione del gruppo Enjoy, che con musica e balli ha fatto divertire tutti i presenti sulle gradinate.
Il Meeting è proseguito con una rappresentazione teatrale che ha dato a tutti noi spunto di riflessione sui nostri momenti di smarrimento rispetto alla “retta via”, che possiamo ritrovare se ci affidiamo a chi ci è vicino, sempre.
A seguire, è stato letto il Vangelo e il Vescovo Zenti, nell'omelia ha specificato l'importanza e la bellezza di questo ritrovo di giovani, che indica come tanti giovani siano capaci di vivere bene e insieme momenti importanti come quello del Meeting.
La manifestazione si è conclusa con l'e
sposizione del Santissimo.




25° e 50° di matrimonio



Domenica 13 ottobre, durante la S.Messa delle 10,30,  abbiamo festeggiato le nozze d'oro e d'argento.
 E' stata l'occasione per conoscere le altre coppie che si sono sposate 25 e 50 anni fa e per rivedere quanta strada, giorno dopo giorno, con le fatiche e le gioie che la vita ha voluto donarci, abbiamo fatto come coniugi.
Ma è stata anche l'occasione per riscoprire la dimensione comunitaria del sacramento del matrimonio.
Infine un grazie speciale  a don Riccardo che, anche con queste celebrazioni, ci stimola a coltivare  rapporti interpersonali cordiali e costruttivi

La sagra dei Querni



Anche quest’anno nei giorni 21 22 23 settembre si è svolta la ormai tradizionale festa del patrono San Matteo. Come per gli anni passati, si è voluto dare alla festa una dimensione popolare rivolta prevalentemente alle persone del paese. Infatti la location più adeguata è stata identificata nel centro del paese, nel “Prà della Bassa”, piazza adiacente alla Chiesa. Le manifestazioni sono state organizzate da tutte le associazioni del paese riunite e coordinate dal G.A.S.Q. (gruppo attività sociali di Quaderni). La volontà e l’impegno di tutti indistintamente hanno fatto dì che la festa abbia avuto un notevole successo di affluenza, consenso e apprezzamento. Anche il tempo ci ha dato una mano ricordando che sempre, durante la sagra come per tradizione, la pioggia ha fatto il proprio inchino alle cucine, ai concerti e specialmente al lunedì, giorno di corse e premiazioni. La festa è iniziata il venerdì sera, serata animata dai Dj Jason e Roger. Il sabato è iniziato con un Moto Raduno organizzato dai giovani Bikers di Quaderni richiamando nel nostro paese circa 400 motociclisti provenienti da tutto il nord Italia. La serata si è conclusa con grandi bevute e balli scatenati da parte degli invitati, il tutto animato con grand allegria dal gruppo Ridge Against Mac Guiver. La domenica, come da tradizione, dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale dal nostro parroco Don Riccardo, è stato allestito il pranzo di San Matteo. Mai come quest’anno il pranzo è stato sentito da tutto il paese in quanto il comitato sagra ha deciso di devolvere il ricavato alla parrocchia per aiutare a finanziare la sistemazione della facciata della nostra bellissima chiesa. La serata è terminata sempre con la solita allegria animata dal gruppo Mat Groove Band. Possiamo affermare senza alcun dubbio che abbiamo ascoltato pezzi bellissimi eseguiti da una band formata da veri professionisti. Il lunedì giorno di corse e di “Trippe Vin e Codeghin sul Prà della Bassa”, dove i nostri alpini hanno dato il massimo per accontentare tutti, sempre assistiti magnificamente dalla grande professionalità delle cucine del conte Miniscalchi. Giornata trascorsa sotto un magnifico sole, seguita da tantissime persone anche durante il pranzo. La festa si è conclusa con il tradizionale concerto “del sagrin” eseguito come sempre dal Corpo Bandistico Folk con Majorettes di Quaderni. Quest’anno è stato ricordato il 10° anno di morte del Maestro Jan Iangosz dedicandogli il concerto e sono stati eseguiti pezzi scritti ed arrangiati da lui per la banda di Quaderni. Per tutti i giorni della saga, al centro sociale il Gruppo Morsiani ha deliziato la popolazione con assaggi e degustazioni di vini locali. La pesca di beneficenza, organizzata dal gruppo medicine per il terzo mondo, ha coinvolto tutti quanti a tentare alla fortuna e portarsi a casa il primo premio ma soprattutto ha dato la possibilità ad ognuno di contribuire d un fine umanitario importante. Anche il circolo NOI ha contribuito alla festa ospitando nel campetto di calcio uno spettacolo di burattini per i più piccoli che si è poi trasformato in un campeggio di tende per i Bikers più temerari. È proprio il caso di dire che la volontà di tutti, l’impegno di tutte le associazioni raccolte attorno a questo tradizionale evento, hanno fatto sì che i 4 giorni di festa fossero in primo luogo un omaggio al nostro Patrono San Matteo ma anche un momento per ritrovarci tutti assieme, condividere i momenti di allegria, lasciarsi alle spalle per qualche ora i problemi che ci assillano quotidianamente.[ E perché no, pensare anche che questo semplice evento voluto e organizzato dal G.A.S.Q. possa essere uno strumento per aiutarci, sostenerci a vicenda e dare una mano anche a chi ne ha più bisogno. Crediamo proprio non sia presunzione.] Arrivederci alla prossima sagra di San Matteo.

6 gennaio 2014

STORIA E TRADIZIONE DEL PRESEPE



Quella del Presepe è una antica tradizione cara a tutti, che si concretizza con la rappresentazione
del mistero della Natività attraverso scene e immagini religiose eseguite
artigianalmente, in modi differenti e in maniera del tutto personale, nel rispetto della
tradizione religiosa. È un’arte che si trasmette insieme ai valori e ai ricordi capaci di
rendere questo momento speciale ed indimenticabile. Attraverso questa manifestazione
si vuole mantenere sempre vivo e attuale il piacere di questa antica tradizione, per riacquistare
il gusto e il senso vero della festività con spirito creativo, ed è per questi motivi
che, anche quest’anno, il Circolo NOI Arcobaleno ha organizzato il
concorso del Presepe.
Da dove arriva l’antica tradizione del presepe?
Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività, nei
loro brani c’è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal
medioevo prenderà il nome latino di “praesepium” ovvero recinto
chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù, come
riporta Luca, “in una mangiatoia perché non c’era per essi posto
nell’albergo”; dell’annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente
seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo
annunciano già re.
Il presepe che tutti conosciamo ha origine, secondo la tradizione,
dalla volontà di San Francesco d’Assisi di far rivivere, in uno scenario naturale, la nascita di Gesù Bambino. L’idea
era venuta al Santo d’Assisi nel Natale del 1222, quando a Betlemme ebbe modo di assistere alle funzioni per la
nascita di Gesù. Francesco rimase talmente colpito che, tornato in Italia, chiese al Papa Onorio III di poter ripetere
le celebrazioni per il Natale successivo. A quei tempi le rappresentazioni sacre non potevano tenersi in chiesa ma il
Papa gli permise di celebrare una messa all’aperto. Fu così che, la notte della Vigilia di Natale del 1223, a Greccio,
in Umbria, San Francesco allestì il primo presepe vivente della storia, con personaggi reali, pastori, contadini,
frati, nobili e animali.
Tale episodio fu poi magistralmente dipinto da Giotto nell’affresco
della Basilica Superiore di Assisi. Primo esempio di presepe
inanimato, a noi pervenuto, è invece quello che Arnolfo di Cambio
ha scolpito nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano
le statue lignee, residue, nella cripta della Cappella Sistina di
S. Maria Maggiore in Roma.
Da quel momento in poi, fi no al 1400, gli artisti modellarono
statue di legno o terracotta. Quest’attività artistica si sviluppò
prevalentemente in Toscana, ma il presepio impiegò poco tempo
a diffondersi nel regno di Napoli e da lì in tutti gli Stati italiani.
Nel ‘600 e nel ‘700 gli artisti napoletani diedero alla scena
della Natività una nuova connotazione, inserendola in scorci
familiari e di vita quotidiana, introducendo personaggi colti nelle
loro attività di tutti i giorni. Questa tradizione è ancora molto viva, come dimostrano le popolari bancarelle di
personaggi del presepe lungo la via San Gregorio Armeno, a Napoli.
Nel 1800 si ha la diffusione del presepio a livello popolare. Sempre in questo secolo, in Puglia si comincia ad
utilizzare la cartapesta policroma per le statuine. Nelle famiglie nobili di Roma, comincia una vera e propria gara
per la costruzione del presepe più imponente. Famosi quello della famiglia Forti sulla sommità della Torre degli
Anguillara, e quello della famiglia Buttarelli in via De’ Genovesi, che riproduceva il presepe di San Francesco.

Vediamo il Signifi cato dei simboli del presepe:
Il Bue e l’Asinello sono i simboli del popolo ebreo e dei pagani.
I Magi possono essere considerati come la rappresentazione delle tre età dell’uomo: gioventù, maturità e vecchiaia.
Oppure come le tre razze in cui, secondo il racconto biblico, si divide l’umanità: la semita, la giapetica e la camita.
Gli angeli sono esempi di creature superiori.
I pastori rappresentano l’umanità da redimere e l’atteggiamento adorante di Maria e Giuseppe serve a sottolineare
la regalità del Nascituro.
I doni dei re Magi hanno il duplice riferimento alla natura umana di Gesù e alla sua regalità: la mirra per il suo
essere uomo, l’incenso per la sua divinità, l’oro perché dono riservato ai re.