Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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27 dicembre 2013

CHI TENTA, CHI RIESCE, FA NATALE

L’espressione biblica «nessuno ha mai visto Dio» (Gv 1,18) è formulata in modo negativo. Presa in se stessa esclude che Dio si possa vedere. Tuttavia non si vuole dire semplicemente che Dio è invisibile: questo è ovvio. Chi mai scriverebbe: nessuno ha visto un suono? È scontato che l’occhio non sia l’orecchio ed è normale che ogni organo abbia il suo specifico campo di riferimento: i polpastrelli non colgono i sapori e con la lingua non si percepiscono i profumi.
Per Gesù l’invisibilità di Dio è collegata all’amore tra i discepoli. Quando le persone si vogliono bene, queste sono fotografabili, ma il bene che si scambiano resta invisibile: si vedono i gesti dell’amore, ma l’amore dato e ricevuto rimane invisibile. Così il Dio amore è rintracciabile proprio là dove è invisibile. «Nessuno ha mai visto Dio», è un’espressione incompleta di Giovanni che nasconde un non detto. Va completata dicendo: ma Gesù ce ne ha fatto il racconto, il commento. Se noi ci amiamo gli uni gli altri, allora l’amore di Dio è in noi (1Gv 4,12). Dio nessuno l’ha mai visto: non Lo vedo io, non Lo vedete voi, non L’ha visto né Mosè, né Elia, non L’ha visto nessuno.
Per noi cristiani non c’è possibilità di fare esperienza di Dio al di fuori di queste due immagini: Gesù Cristo e l’uomo. Tutto il resto ci porta all’adorazione degli idoli. Il divieto biblico: «Non ti farai di Dio nessuna immagine», non significa non ti farai di Dio una statuina! Il problema vero è che l’immagine di Dio c’è già nel mondo: è l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza. E ogni volta che noi creature non accettiamo questa immagine radicale di Dio che è l’uomo, cioè l’altro, mio fratello, noi iniziamo un cammino di incredulità. L’altra immagine che il Dio cristiano si è dato, e che ha raccontato Dio, è Gesù fatto carne, nato come tutti i bambini dal seno di una donna. Dal Natale in poi Egli si fa trovare in ciò che è umano. Chi ignora il volto dell’uomo si ostacola la strada per vedere il volto del Dio cristiano e chi accoglie il volto del fratello e della sorella, così come sono, nella loro bellezza e nel loro difetto, incontra Dio. Chi tenta, chi riesce, fa Natale. 

Don Sergio Gaburro

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