“Perché tutti siano una cosa sola” Giovanni 17.21
(Racconto di un’esperienza di comunione)
Eccoci qui, seduti sui gradoni dell’Arena, quanto è bella!
Siamo qui per partecipare alla “Festa della Fede”, ideata e organizzata
dal Centro di Pastorale Giovanile diocesano, in occasione dei 40 anni del
Meeting Adolescenti e inserita in questo Anno della Fede che sta per terminare.
Quanti siamo! Come file infinite
di formiche arriviamo da tutte le vie intorno all’Arena, rumorosi,
sorridenti ed emozionati, ognuno con il proprio gruppo, con il proprio
biglietto (gratuito), che ci assicura che ognuno sarà sistemato nel suo
settore.
Tutto è ordinato e organizzato,
un numero infinito di giovani volontari ci accoglie, controlla che il
biglietto sia del settore giusto, ci offre il programma della celebrazione, ci
indica il posto dove sederci, aiuta chi è un po’ in difficoltà con i gradoni
dell’Arena.
È un continuo fluire di persone, famiglie, giovani, anziani, gruppi;
ecco, anche i nostri cresimandi hanno preso posto. Loro hanno un posto d’onore,
sono in platea, con tutti i cresimati e cresimandi delle altre parrocchie,
vicini al folto gruppo degli esuberanti chierichetti, seduti proprio dietro
alle autorità civili e militari.
Mi guardo intorno ed è uno spettacolo: tutti i settori si vanno pian
piano riempiendo: ecco i frati, le suore, le associazioni di volontariato, i
movimenti ecclesiali, gli scout, le persone disabili, i musicisti, i due cori,
i sacerdoti, i missionari, persone di tutte le razze, riunite qui oggi per
“fare comunione”.
Inizia la Santa Messa e al canto d’ingresso entra in Arena anche l’urna
con le reliquie di San Zeno, patrono della nostra Chiesa veronese, a
conclusione del pellegrinaggio che ha fatto in questo anno pastorale per tutte
le vicarie della diocesi.
Il vescovo Giuseppe Zenti ci saluta ed è veramente colpito di trovarsi
in un’Arena piena di fedeli, anche perché il giorno prima erano ben diecimila
gli adolescenti e i giovani che sempre in Arena avevano partecipato al 40°
Meeting diocesano, testimoniando, con tutta la loro voglia di vivere, la gioia
del loro incontro con Gesù.
Ci sentiamo uniti in questa celebrazione ed è veramente bello vedere
quanta varietà, quanti carismi differenti ci sono nella nostra Chiesa veronese.
Diversità e varietà che possiamo sentire nelle preghiere dei fedeli e
vedere nella incantevole processione offertoriale, formata da persone diverse,
cattolici di tutte le etnie presenti a Verona, nei loro costumi tradizionali.
L’unità la sentiamo nell’Eucaristia, sentiamo che l’Amore di Dio per noi
è grande e che, amandoci gli uni gli altri, con umiltà e spirito di servizio,
possiamo realizzare già oggi il suo Regno.
Ed ecco il segno della missione: il Vescovo chiama accanto a sé i
missionari religiosi e laici e poi fa alzare tutti i catechisti e gli animatori
presenti, per dare loro il “mandato” di testimoniare la bellezza del Vangelo di
Gesù per tutte le strade del mondo.
Dopo la benedizione finale, ci incamminiamo verso il pullman che ci porterà
a casa, a Quaderni, felici della “Festa”
vissuta insieme, carichi dell’energia positiva che l’essere uniti nella fede ci
ha donato, consapevoli che la nostra testimonianza può dare nuova vitalità alle
nostre comunità parrocchiali e civili.
Carla Belladelli