Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

27 dicembre 2013

MAMMA MIA !

Noi del gruppo adolescenti domenica 29 settembre 2013 abbiamo messo in scena al centro sociale il musical “Mamma Mia”. È stata proprio una bella serata che ci ha ripagato di tutte le prove fatte durante l’estate.
Tutti ci siamo impegnati al massimo perché il risultato fosse eccellente, ma il fattore più importante era divertirci.
Ognuno di noi aveva compiti diversi ma tutti hanno partecipato, ovviamente di grande aiuto sono stati anche i nostri animatori, Annachiara la coreografa e i tecnici audio e luci Marco e Peppino.
Come ha detto Don Riccardo abbiamo dimostrato che quando i giovani vogliono fare qualcosa, ci riescono.
Per me è stata un’esperienza fantastica, di impegno e di amicizia ma soprattutto molto divertente. Anche se è stata dura alla fine ero proprio contenta e soddisfatta.

Gaia Morari



Verona 13 Ottobre 2013 “Festa della Fede”

“Perché tutti siano una cosa sola” Giovanni 17.21
(Racconto di un’esperienza di comunione)

Eccoci qui, seduti sui gradoni dell’Arena, quanto è bella!
Siamo qui per partecipare alla “Festa della Fede”, ideata e organizzata dal Centro di Pastorale Giovanile diocesano, in occasione dei 40 anni del Meeting Adolescenti e inserita in questo Anno della Fede che sta per terminare.
Quanti siamo! Come file infinite  di formiche arriviamo da tutte le vie intorno all’Arena, rumorosi, sorridenti ed emozionati, ognuno con il proprio gruppo, con il proprio biglietto (gratuito), che ci assicura che ognuno sarà sistemato nel suo settore.
Tutto è ordinato e organizzato,  un numero infinito di giovani volontari ci accoglie, controlla che il biglietto sia del settore giusto, ci offre il programma della celebrazione, ci indica il posto dove sederci, aiuta chi è un po’ in difficoltà con i gradoni dell’Arena.
È un continuo fluire di persone, famiglie, giovani, anziani, gruppi; ecco, anche i nostri cresimandi hanno preso posto. Loro hanno un posto d’onore, sono in platea, con tutti i cresimati e cresimandi delle altre parrocchie, vicini al folto gruppo degli esuberanti chierichetti, seduti proprio dietro alle autorità civili e militari.
Mi guardo intorno ed è uno spettacolo: tutti i settori si vanno pian piano riempiendo: ecco i frati, le suore, le associazioni di volontariato, i movimenti ecclesiali, gli scout, le persone disabili, i musicisti, i due cori, i sacerdoti, i missionari, persone di tutte le razze, riunite qui oggi per “fare comunione”.
Inizia la Santa Messa e al canto d’ingresso entra in Arena anche l’urna con le reliquie di San Zeno, patrono della nostra Chiesa veronese, a conclusione del pellegrinaggio che ha fatto in questo anno pastorale per tutte le vicarie della diocesi.
Il vescovo Giuseppe Zenti ci saluta ed è veramente colpito di trovarsi in un’Arena piena di fedeli, anche perché il giorno prima erano ben diecimila gli adolescenti e i giovani che sempre in Arena avevano partecipato al 40° Meeting diocesano, testimoniando, con tutta la loro voglia di vivere, la gioia del loro incontro con Gesù.
Ci sentiamo uniti in questa celebrazione ed è veramente bello vedere quanta varietà, quanti carismi differenti ci sono nella nostra Chiesa veronese.
Diversità e varietà che possiamo sentire nelle preghiere dei fedeli e vedere nella incantevole processione offertoriale, formata da persone diverse, cattolici di tutte le etnie presenti a Verona, nei loro costumi tradizionali.
L’unità la sentiamo nell’Eucaristia, sentiamo che l’Amore di Dio per noi è grande e che, amandoci gli uni gli altri, con umiltà e spirito di servizio, possiamo realizzare già oggi il suo Regno.
Ed ecco il segno della missione: il Vescovo chiama accanto a sé i missionari religiosi e laici e poi fa alzare tutti i catechisti e gli animatori presenti, per dare loro il “mandato” di testimoniare la bellezza del Vangelo di Gesù per tutte le strade del mondo.
Dopo la benedizione finale, ci incamminiamo verso il pullman che ci porterà a casa, a Quaderni,  felici della “Festa” vissuta insieme, carichi dell’energia positiva che l’essere uniti nella fede ci ha donato, consapevoli che la nostra testimonianza può dare nuova vitalità alle nostre comunità parrocchiali e civili.

 Carla Belladelli

CHI TENTA, CHI RIESCE, FA NATALE

L’espressione biblica «nessuno ha mai visto Dio» (Gv 1,18) è formulata in modo negativo. Presa in se stessa esclude che Dio si possa vedere. Tuttavia non si vuole dire semplicemente che Dio è invisibile: questo è ovvio. Chi mai scriverebbe: nessuno ha visto un suono? È scontato che l’occhio non sia l’orecchio ed è normale che ogni organo abbia il suo specifico campo di riferimento: i polpastrelli non colgono i sapori e con la lingua non si percepiscono i profumi.
Per Gesù l’invisibilità di Dio è collegata all’amore tra i discepoli. Quando le persone si vogliono bene, queste sono fotografabili, ma il bene che si scambiano resta invisibile: si vedono i gesti dell’amore, ma l’amore dato e ricevuto rimane invisibile. Così il Dio amore è rintracciabile proprio là dove è invisibile. «Nessuno ha mai visto Dio», è un’espressione incompleta di Giovanni che nasconde un non detto. Va completata dicendo: ma Gesù ce ne ha fatto il racconto, il commento. Se noi ci amiamo gli uni gli altri, allora l’amore di Dio è in noi (1Gv 4,12). Dio nessuno l’ha mai visto: non Lo vedo io, non Lo vedete voi, non L’ha visto né Mosè, né Elia, non L’ha visto nessuno.
Per noi cristiani non c’è possibilità di fare esperienza di Dio al di fuori di queste due immagini: Gesù Cristo e l’uomo. Tutto il resto ci porta all’adorazione degli idoli. Il divieto biblico: «Non ti farai di Dio nessuna immagine», non significa non ti farai di Dio una statuina! Il problema vero è che l’immagine di Dio c’è già nel mondo: è l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza. E ogni volta che noi creature non accettiamo questa immagine radicale di Dio che è l’uomo, cioè l’altro, mio fratello, noi iniziamo un cammino di incredulità. L’altra immagine che il Dio cristiano si è dato, e che ha raccontato Dio, è Gesù fatto carne, nato come tutti i bambini dal seno di una donna. Dal Natale in poi Egli si fa trovare in ciò che è umano. Chi ignora il volto dell’uomo si ostacola la strada per vedere il volto del Dio cristiano e chi accoglie il volto del fratello e della sorella, così come sono, nella loro bellezza e nel loro difetto, incontra Dio. Chi tenta, chi riesce, fa Natale. 

Don Sergio Gaburro

29 ottobre 2013

IL NUOVO PONTEFICE: PAPA FRANCESCO I, MA PER GLI AMICI FRANCESCO



Jorge Mario Bergoglio, per gli amici Francesco, è un personaggio unico nel suo genere. Già la sua elezione è stata una vera sorpresa, non solo perché è il primo pontefice gesuita nella storia della Chiesa, ma inizialmente non era neppure tra i favoriti. Ma dopotutto Benedetto XVI ci aveva visto giusto, oggi alla Chiesa serve qualcuno che sappia far fronte a rapidi cambiamenti e proporne lui stesso alcuni.
Papa Francesco è lo specchio di una Chiesa che ha bisogno di cambiare e ha deciso di iniziare a cimentarsi nell’impresa. Il suo modo essere, semplice, chiaro, diretto, è quello che molti si aspettano dalla Chiesa stessa. Ma ciò che ha colpito maggiormente è stato il fatto che egli è riuscito in poco tempo a concretizzare queste tre caratteristiche: la semplicità è diventata sobrietà nelle apparenze, la chiarezza trasparenza nelle questioni fiscali per mezzo del sito dello IOR, la spontaneità vicinanza alla gente; proprio quest’ultima, unita all’attenzione per le problematiche sociali e internazionali, è la qualità più importante e più apprezzata nel nuovo pontefice, soprattutto dai giovani, come dimostra una ricerca dell’Istituto Giuseppe Toniolo e della Ipsos: secondo il sondaggio “papa Francesco incarna autenticamente i valori cattolici ma è allo stesso tempo in grado di cogliere le novità che giungono dalla società tutta”, mettendosi così in sintonia con i giovani sia per quanto riguarda i temi in discussione sia per il modo di affrontarli.
In poche parole, il nostro nuovo pontefice è un uomo intraprendente da cui possiamo a ragione aspettarci molti cambiamenti positivi che potrebbero davvero fare la differenza tra il passato e il futuro della Chiesa.


Beatrice Franchini



4 ottobre 2013

Grest 2013

Come di consueto, anche quest’anno, il gruppo parrocchiale, in collaborazione con la società “Tangram Onlus” di Valeggio, ha allestito un gruppo estivo [grest] per ragazzi e bambini. Dietro ad uno dei più accreditati grest del comune di Villafranca, si nasconde un’impeccabile organizzazione, frutto di volontari (nostri compaesani) con anni di esperienza alle spalle e tanta buona volontà, partendo dalla direttrice generale, Paola Cavallini, sempre in prima linea, lo staff di animatori e aiuto-animatori, preparati a far divertire i bambini ma allo stesso tempo anche a gestire ogni situazione di emergenza, il gruppo di volontari che provvedono alla messa in sicurezza delle aree utilizzate e il gruppo delle donne delle pulizie. Questo grest, reduce da anni di esperienza e ottima organizzazione, prevede la divisione dei bambini in base all’età. Quest’anno il gruppo riservato ai bambini più grandi (9-12 anni), ha avuto come riferimento il film “Madagascar”, mentre il gruppo dei piccoli (6-9 anni) si è sviluppato sul film “Gli Aristogatti”.

“Purtroppo, non sempre è stato facile” spiega Paola “si sono presentati molteplici problemi nel corso degli anni ai quali abbiamo sempre provveduto, in particolare quando l’anno scorso abbiamo dovuto far fronte a un problema di tipo strutturale che ha fatto mancare un’aula della scuola elementare a causa dell’istallazione di una lavagna multimediale all’interno di essa”. Oltre a problemi strutturali quest’anno sono state ridotte le spese per il grest e questi tagli hanno fatto si che i ragazzi provvedessero ad una organizzazione più “autonoma” limitando spese per organizzatori esterni. “Un esperimento fantastico e ben riuscito” spiega la responsabile “che oltre a far rientrare i conti, ha unito ancor più saldamente il gruppo di animatori, che, di fronte a questa difficoltà si sono rimboccati le maniche e arrangiandosi e organizzandosi per tempo. Ritengo che quest’anno gli animatori siano stati eccellenti svolgendo un lavoro magnifico ed è per questo motivo che li ringrazio caldamente, nella speranza che in futuro il grest non dipenda più da società esterne ma che venga organizzato e gestito interamente dagli animatori”.

Luca




29 agosto 2013

SAF ’98-’97 : ChiAMA GRATIS PER SEMPRE

Ho partecipato al 3° campo SAF, a Campofontana nel mese di luglio.
È stata un’esperienza fantastica.
Sono partita da sola, nessuno della mia parrocchia si era iscritto e là conoscevo solo una ragazza sui 190 che c’erano. Sono tornata con tantissimi amici in più.
All’inizio avevo una gran paura di restare, non sapevo come mi sarei trovata e non sapevo se avrei conosciuto qualcuno.
Alla fine del campo piangevo perché non volevo tornare a casa; ho conosciuto delle persone fantastiche e dei luoghi fantastici.
È stata una settimana indimenticabile, PIENA di emozioni, di testimonianze, amicizie, riflessioni, condivisione.
Ripensando a quella settimana ho dei bellissimi ricordi e sono felice di aver trovato il coraggio di partire anche da sola, perché mi sarei persa un’esperienza incredibile.

Giulia

SAF + a Roma

Nella settimana dal 18 al 25 agosto ho partecipato al SAF PLUS a Roma. Il SAF (Settimana Azione Formazione) è una proposta della nostra diocesi, rivolta ai ragazzi dai 13 ai 18 anni che consiste in una settimana di condivisione, crescita e preghiera tra adolescenti provenienti da tutta la nostra provincia. Ogni settimana è pensata per una diversa annata. Quella a cui ho partecipato era per i diciassettenni, aveva come sede Roma e come tema l'Amore in tutte le sue forme. Essendo l'unica del mio anno della nostra parrocchia  che ha deciso di aderire sono stata aggregata alla parrocchia di Vigasio con la quale mi sono trovata benissimo. Le giornate erano tutte molto intense : mezza giornata era dedicata a visitare vari posti (ovviamente Roma e i suoi monumenti ma anche il mare di Ostia) e l'altra mezza giornata era invece passata all'interno della casa in cui eravamo ospitati dove, divisi in gruppi, parlavamo, condividevamo esperienze, ragionavamo su temi che ci venivano proposti. Come momenti particolari posso raccontare la serata elegante, la messa in spiaggia, un pomeriggio liberi per la capitale, ma senza dubbio ciò che mi porto più nel cuore sono le persone fantastiche che ho incontrato e l'essermi sentita davvero parte di una Chiesa intesa come grande famiglia dove tutti sono pronti ad aiutarsi e a condividere. È stata una bella occasione per mettersi in gioco (non per niente due dei motti erano "Perchè non io?" e "Io ci proverò") e per riflettere su argomenti dei quali non ho avuto molta occasione di parlare quali la convivenza, la castità, il segreto della vita secondo chi mi sta intorno, ...
Il venerdì ci hanno raggiunti altri giovani della nostra diocesi che hanno accolto un'altra proposta : il pellegrinaggio a Roma a piedi o in bici o in canoa o in pullman. Tra i pellegrini in bici c'era anche Andrea (animatore dei nostri adolescenti). Il sabato sera abbiamo fatto festa tutti insieme e la domenica mattina siamo andati tutti a sentire l'Angelus del Papa che ci ha anche salutati ( http://shar.es/zyNjn ); le sue parole sembravano scritte apposta come conclusione del nostro campo! 
È stata un'esperienza bellissima e sorprendente che mi ha lasciato dentro la voglia di far capire a tutti quant'è bello essere cristiani.

Marta








8 agosto 2013

Camminiamo insieme

Cari lettori, il giornale ha deciso di rinnovarsi per dare voce non solo agli avvenimenti della nostra parrocchia ma anche a quelli del paese, della Chiesa e del mondo in generale; per questo la redazione ha deciso di modificare, insieme al contenuto, anche il titolo. Ipse dixit in latino significa "egli ha detto", e noi abbiamo voluto intendere quell’ “egli” sia come Cristo sia come ciascuno di noi, poiché il nostro intento è sì quello di diffondere il Vangelo, come giornale parrocchiale, ma allo stesso tempo dare risonanza alle diverse realtà del paese, perché ciascuno di noi ha qualcosa da dire e deve avere la possibilità di essere ascoltato; inoltre, questa nuova impostazione vuole sottolineare l’aspetto formativo del nuovo giornale e il fatto che la vita della parrocchia non è a sé stante, ma inserita in quella del paese e della Chiesa, che a sua volta è in relazione con il mondo intero. Sperando che il nuovo modello vi piaccia, buona lettura! Per ogni commento o consiglio potete scrivere sul blog http://parrocchiaquaderni.blogspot.it/ , sulla pagina facebook https://www.facebook.com/pages/Ipse-dixit-Giornale-parrocchiale-di-Quaderni/586719938053219 o sulla mail del giornale ipsedixit.parrocchiaquaderni@gmail.com .