Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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3 aprile 2015

“IL SINODO DELLA FAMIGLIA” STIMOLI E NOVITÀ



Giovedì 5 marzo sono iniziati i Quaresimali, quattro incontri di riflessione, organizzati e proposti dalla Zona pastorale di Villafranca per il tempo di Quaresima.
Possiamo dire che abbiamo iniziato alla grande, sia per il tema proposto sia per il relatore, il Cardinale Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona, partecipante al Sinodo.
Persona semplice e diretta, ha voluto renderci partecipi dei lavori del Sinodo, darci degli spunti di riflessione sia personale che comunitaria sul grande tema della FAMIGLIA.
Tema delicato ma urgente, pastoralmente inderogabile, non sempre amato perché complicato, complesso. Nella famiglia c’è tutto: amore, lavoro, solidarietà, educazione.
Per questo è così importante il Sinodo e tutta la consultazione che si è fatta presso tutte le diocesi del mondo e che si continua a fare studiando e commentando la “Relatio Synodi” finale dei vescovi, in preparazione del Sinodo 2015 che ha per tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.
Grande attenzione quindi verso la famiglia con l’auspicio che stimoli l’impegno di tutti, sia sociale, sia ecclesiale, sia culturale.
Il Sinodo si pone  come rimedio della comunità ecclesiale a qualche cosa che abbiamo trascurato, tralasciato. Due sono i sacramenti ministeriali (compiti affidati da Dio per essere al servizio della comunità) l’ordine sacro e il matrimonio: forse non si è valorizzato abbastanza il sacramento del matrimonio e nella vita di oggi il progetto del matrimonio viene marginalizzato.
Tutta la comunità è chiamata a rievangelizzare sul tema del matrimonio, farne scoprire la bellezza, anche attraverso le molte famiglie che ne rendono testimonianza. Non dobbiamo più pensare a una pastorale per la famiglia ma con la famiglia, l’educazione alla fede passa attraverso la famiglia che diventa centrale e fondamentale.
C’è stato un mutamento culturale che ha prodotto una distorsione del progetto iniziale di Dio, progetto a servizio dell’uomo nella sua completezza e al servizio di chi viene dopo di noi.
Un progetto che prevede: UN UOMO E UNA DONNA; LASCIARE il padre e la madre, non per sradicarsi ma per trovare la propria strada; UNIRSI, non spersonalizzarsi e nemmeno “provare”, usarsi, ma essere il giogo leggero l’uno dell’altra, “Io ti appartengo e tu mi appartieni”, unione sponsale; VOCAZIONE, sposi chiamati da Dio ad accogliere questo progetto e realizzarlo, chiamata e stile di vita; SERVIZIO, alla vita, essere aperti alla vita in tutte le sue fasi, alla società per migliorala insieme.
Dobbiamo pregare lo Spirito Santo perché ci illumini e ci faccia capire cosa fare, come agire, tutti insieme, tutta la Chiesa. Alcune proposte: recuperare l’alleanza tra sacerdoti e sposi; la famiglia protagonista dell’evangelizzazione, fatta nelle case; educare all’affettività, unione sessuale non come azione meccanica ma cosa sacra, come tutto il corpo è sacro, amore come rispetto, non solo emozione; attenzione premurosa alle giovani coppie, non lasciarli soli, accoglierli, accompagnarli anche dopo il matrimonio; pastorale verso i separati/divorziati, da seguire, ascoltare, avvicinare, perché possano non sentire più la chiesa come nemica, ostile.
Quindi non una chiesa silenziosa e nemmeno una chiesa guerrigliera ma una chiesa profetica, madre, che con grande pazienza sappia spiegare, accompagnare, far scoprire tutta la bellezza di essere famiglia fondata sul matrimonio.
Facciamo nostro il convincimento che questo è un momento importante di partecipazione “Il Sinodo appartiene anche a me, mi appartiene!

Carla Belladelli