Camminiamo insieme come comunità di Quaderni

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29 settembre 2014

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE: CHE COS’È E CHE COSA FA



Dallo statuto presentiamo la costituzione, la natura e i compiti del Consiglio Pastorale
 
Art. 1 – COSTITUZIONE
È costituito nella parrocchia di S.Matteo il Consiglio Pastorale Parrocchiale a norma del Codice di Diritto Canonico, che – al canone 536 – così recita: “In ogni parrocchia venga costituito il Consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale della parrocchia in forza del proprio ufficio, presentano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale”

Art. 2 – NATURA
Il Consiglio Pastorale Parrochiale (CPP) è l’organismo ordinario:
– della comunione e sinodalità ecclesiale;
– del discernimento comunitario e della corresponsabilità (VMP 12);
– di programmazione e coordinamento dell’azione pastorale della parrocchia;
– in ordine all’evangelizzazione, alla santificazione e alla carità dell’intera comunità e dei singoli battezzati (AA 26);
– in considerazione delle finalità che si prefigge, il CPP risulta necessario e indispensabile in ogni parrocchia della diocesi.

Art. 3 - COMPITI
Il CPP ha il compito di progettare, accompagnare, sostenere e verificare l’attività pastorale della parrocchia.
In particolare esso ha il compito di:
1) promuovere e far crescere la comunione tra i singoli fedeli (laici, presbiteri, religiosi, le aggregazioni e i movimenti presenti in parrocchia, creando momenti comuni di incontro, formazione e preghiera, secondo quanto stabilito dal Sinodo Diocesano;
2) suscitare la partecipazione attiva di tutti i fedeli alla sua vita e alla sua missione, passando dalla semplice collaborazione a una vera e propria corresponsabilità;
3) conoscere, approfondire e, di conseguenza, far conoscere all’intera comunità il progetto pastorale diocesano scegliendo i passi concreti di una sua realizzazione in loco;
4) elaborare un semplice progetto pastorale parrocchiale, d’intesa con i Consigli pastorali delle altre parrocchie della zona, alla luce del progetto pastorale diocesano;
5) riflettere sulla situazione del territorio, individuandone le esigenze umane e religiose e proponendo interventi pastorali opportuni;
6) stabilire rapporti franchi di dialogo e di collaborazione con le istituzioni pubbliche e le aggregazioni laiche presenti sul territorio;
7) mettersi “in rete” con i consigli pastorali delle parrocchie vicine (della “zona” o “unità pastorale”).

Art. 5 - I CONSIGLIERI
I componenti del CPP sono in qualche modo i rappresentanti e delegati della comunità. Perciò:
a) Non devono essere incorsi in censure canoniche.
b) Devono distinguersi per coerente vita di fede e sincera appartenenza ecclesiale.
c) Devono manifestare un certo grado di visione pastorale d’insieme, disponibilità alla comunione effettiva, capacità di dialogo.
d) Devono essere residenti nella parrocchia o perlomeno partecipare stabilmente alla sua vita liturgica e pastorale.
e) I componenti del CPP devono aver compiuto la maggiore età e aver completato l’iniziazione cristiana. Il CPP resta in carica tre anni.


21 SETTEMBRE: SAN MATTEO APOSTOLO

Da sempre la Chiesa ha desiderato che ogni diocesi o parrocchia abbia un PATRONO, cioè un Santo al quale fare riferimento, sia per essere invocato, sia soprattutto per essere con la sua vita di esempio alla vita della comunità cristiana.
Come tutti sappiamo il patrono della nostra comunità di Quaderni è SAN MATTEO APOSTOLO. In tutta la diocesi di Verona Quaderni è sempre stata l’unica parrocchia ad avere come Patrono San Matteo fino al 1991, quando il vescovo Amari ha costituito una nuova parrocchia a sud di Verona, fra Palazzina e Gesù Divino Lavoratore, dedicandola al nostro apostolo.
Perchè Quaderni ha come Patrono San Matteo?
E’ una domanda alla quale vorremmo poter rispondere, ma purtroppo dai documenti in nostro possesso non è dato saperlo. Probabilmente nel primo nucleo abitato i nostri antenati avranno costruito un capitello dedicato a S. Matteo, divenuto in seguito una chiesetta, tanto che un sacerdote veniva da Villafranca a Quaderni a celebrarvi la messa. Il 4 luglio 1583 con decreto del Vescovo di Verona il Cardinale Valerio la contrada di Quaderni veniva separata da Villafranca e costituita parrocchia a sé stante con il titolo di S.Matteo Apostolo.
Chi è San Matteo?
Il nome Matteo significa “dono di Dio”. Dal Vangelo sappiamo che Matteo era un pubblicano, cioè un esattore delle tasse a favore dei romani, quindi agli occhi degli ebrei osservanti era un pubblico peccatore. Gesù lo incontra e lo chiama a seguirlo, Matteo si alza dal suo banco e prontamente lo segue divenendo uno dei dodici Apostoli. Di lui nel Vangelo non si ha nessun altro cenno particolare, viene nominato sempre con gli altri undici Apostoli che stanno con Gesù e che da Lui vengono mandati a portare pace e guarigione nei villaggi della Palestina. Dopo la resurrezione e prima di salire al cielo Gesù invia i suoi apostoli in tutto il mondo a predicare e battezzare. Secondo la tradizione Matteo ha predicato in Oriente nelle zone dove ora non c’è pace: Siria, Iraq, Iran, e lì ha subito il martirio. Ma l’importanza di Matteo deriva dal fatto che oltre ad essere Apostolo è anche EVANGELISTA: a lui si attribuisce il primo dei quattro Vangeli. La caratteristica del Vangelo di Matteo è quella di rivolgersi ad una comunità cristiana proveniente per la massima parte dall’Ebraismo: cita spesso i profeti, per dimostrare agli ebrei come in Gesù si siano realizzate tutte le promesse fatte dal Signore al suo popolo. L’altra caratteristica del suo Vangelo è quella di essere ECCLESIALE: è l’unico evangelista ad usare il termine “Chiesa”, cita particolarmente quelle espressioni di Gesù che servono come guida ad una comunità cristiana.
Per Matteo la comunità cristiana è POPOLO di Dio che prolunga e rinnova il popolo dell’antica alleanza - certamente non si tratta di una comunità da puri- è un corpo in cui coesistono buoni e cattivi, bene e male, buon grano e zizzania.
Matteo delinea la vita interna dei discepoli dove i capi sono coloro che servono e NON DOMINANO - una comunità di fratelli con attenzione ai più umili, ai piccoli – CON IL PERDONO DELLE OFFESE NEI CONFRONTI DI CHI SBAGLIA. Ma particolarmente per Matteo la Chiesa è una COMUNITA’ APERTA AL MONDO, non chiusa in sé stessa ma mandata dal suo Signore sui sentieri di tutti i popoli della terra, infatti Matteo chiude il suo Vangelo con l’invito: “Andate in tutto il mondo, fate discepole tutte le nazioni”. La Chiesa è mandata ad insegnare lo stesso cammino di Gesù, una prassi di amore misericordioso e indiscriminato.
A conclusione mi piace sottolineare che il nuovo giornale IPSE DIXIT vuole mettere in pratica queste ultime parole di Gesù, vuole essere espressione di una parrocchia che tentando di vivere i valori del Vangelo non rimane chiusa in sé stessa, ma vuol essere aperta al territorio dove è inserita e accogliere anche le istanze che vengono dal mondo per realizzare ciò che ha detto il Concilio: “Le gioie e le speranze, le angosce degli uomini di oggi, sono pure le gioie e le speranze e le angosce dei discepoli di Cristo”.

Don Riccardo